31.523 persone controllate nel territorio di Roma e provincia in ambito ferroviario nelle ultime 4 settimane, 1.156 direttamente a bordo dei vari convogli. Durante il week end appena trascorso, la squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polizia Ferroviaria per il Lazio – ovvero gli investigatori che operano in ambito ferroviario in tutta la regione – nel corso dei consueti servizi volti alla prevenzione e repressione del crimine diffuso, hanno arrestato una persona, per il reato di furto di numerosi capi d’abbigliamento.
In particolare, durante un giro di controllo all’interno dello scalo ferroviario di Roma Termini, si sono portati all’interno di un noto esercizio commerciale della stazione ove l’attenzione degli agenti della Polizia Ferroviaria è stata attirata da una donna che, dopo essersi aggirata con fare sospetto fra la merce in esposizione, si è introdotta in un camerino con dei capi di abbigliamento, per poi uscirne velocemente. La donna si è avvicinata nei pressi delle casse ed una volta superate è uscita speditamente senza pagare. I poliziotti, insieme al personale della sicurezza dell’esercizio commerciale, l’hanno fermata subito dopo.
Oltre ad essere stata trovata in possesso dei capi di abbigliamento precedentemente rubati, aveva anche uno strumento per asportare i dispositivi anti taccheggio, che successivamente sono stati rinvenuti all’interno della cabina dove la stessa si era precedentemente introdotta. All’interno del portafoglio della donna sono stati trovati, altresì, una carta identità ed una tessera sanitaria, documenti che, da un controllo in banca dati, risultavano essere stati denunciati come smarriti nel marzo scorso. La merce sottratta per un valore di centinaia di euro, è stata contestualmente restituita al Direttore dell’esercizio commerciale in sede di denuncia/querela presso gli Uffici della Polfer.
Questo è solo l’ultimo dei 12 arresti operati nel corso delle ultime settimane in ambito ferroviario; 10 persone sono state fermate perché gravemente indiziate di furti/borseggi, una delle quali è stata trovata anche in possesso di documenti falsi; una persona era ricercata in quanto destinataria di un provvedimento giudiziario ed un’altra è stata arrestata perché avrebbe commesso un’estorsione ai danni di una donna anziana; nello specifico, insieme ad altri complici, avrebbe messo a segno nella provincia di Padova una c.d. truffa agli anziani con la tecnica del finto arresto del familiare. Truffa che avrebbe fruttato più di 50 mila euro.
Ad ogni modo tutti gli indagati sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.