Conferenza dei Sindaci in video ieri a Latina sull’emergenza coronavirus. Si è fatto il punto della situazione sulla curva dei contagi. La situazione in provincia sembra in miglioramento, ma è ancora presto per dirlo. Sui dati della Asl pesano i nuovi contagi emersi dalla rsa di Cori. Il mini lockdown e l’obbligo delle mascherine dal 23 settembre scorso ha prodotto degli effetti sull’andamento della curva, ne sono certi i medici e il dirigente della Asl di Latina, Giorgio Casati. Ieri 15 i sindaci che hanno partecipato all’incontro.
“Stiamo ancora lavorando in un sistema aperto – spiega Casati – il virus naturalmente viaggia con le persone. Un lockdown totale avrebbe ridotto subito il numero dei positivi, ma naturalmente non può essere solo il dato sanitario a far prendere una decisione del genere”.
Dati di riferimento. Secondo la Asl l’indice di prevalenza in provincia di Latina è di 92.98 casi per 10 mila abitanti (da marzo ad oggi), a Roma è 111.68 e Viterbo 155. “Caserta – spiega Casati – ha un indice di 168.56. Dunque la nostra situazione è sicuramente più rosea”. A tenere sotto controllo il contagio contribuisce anche la telemetria: monitorare i pazienti da lontano riduce i rischi e aiuta il controllo costante. Ormai fare un contact tracing puntuale è difficile, i positivi sono troppi e per tracciare i loro contatti serve tanto tempo. Si risale al caso uno, per esempio in una famiglia, ma non si risale al caso zero.
Il senso di responsabilità
“A fare la differenza ora – commenta il sindaco di Latina, Damiano Coletta – è il senso di responsabilità. E’ l’unica risposta che possiamo dare tutti insieme al virus. Non c’è ancora vera consapevolezza di quello che sta accadendo”.
LE SCUOLE
L’andamento dei contagi a scuola preoccupa, sono state chiuse 450 classi dall’inizio dell’anno scolastico e dall’inizio della seconda ondata. “Sono una enorme mole di dati – spiega Casati – che è difficile da gestire. C’è da capire inoltre che i bambini spesso sono asintomatici, per fortuna non riportano conseguenze da questa malattia, ma possono comunque infettare”.
Tra il personale sanitario la situazione è delicata: si sono registrati 89 contagi, “Non c’è trasmissione tra operatore e paziente – precisa Casati – ma purtroppo il contagio avviene spesso tra colleghi nei momenti di relax”.