Il Lazio potrebbe essere tra le prime regioni a riaprire, rialzando la testa contro l’emergenza coronavirus. E’ l’ipotesi di Claudio Mastroianni, ordinario di Infettivologia all’Università La Sapienza di Roma e direttore della Uoc di Malattie infettive del Policlinico Umberto I, esternata in un’intervista al quotidiano Il Messaggero. Per il professore Mastroianni infatti “la curva dei nuovi contagi e dei ricoveri continua a scendere tanto da arrivare presto allo zero”. “Dobbiamo esserne contenti – dice Mastroianni – siamo sulla strada giusta”.
“I dati – spiega ancora l’infettivologo – sono piuttosto chiari. Da quando è iniziata la pandemia è la prima volta che assistiamo a un calo così costante degli accessi in ospedale e contemporaneamente a un aumento delle persone dimesse. È così già da qualche giorno e questo ci suggerisce che finalmente i nostri sacrifici stanno funzionando”. Dunque non si tratta di una comune oscillazione, “Anche nei decessi in tutta Italia – spiega – nonostante la drammaticità del fatto in sé, ci leggo un piccolo segnale positivo. Non dobbiamo infatti dimenticarci che una settimana fa i morti si aggiravano intorno ai mille al giorno. Ora sono 600 circa. Quindi stiamo assistendo a un calo dei decessi intorno al 30%”.
Per quanto riguarda il Lazio, il professor Mastroianni spiega ancora: “Nel nostro stesso Policlinico ci siamo accorti che le cose stanno migliorando: abbiamo meno accessi e più dimissioni. Entro un mese quindi potremmo prevedere di raggiungere il numero zero dei contagi. Ma questo accadrà se continuiamo a rispettare le regole”.
Il Lazio potrebbe essere dunque tra le prime regioni a riaprire, ma non si tornerà alla normalità da subito: “Purtroppo no, – conclude il professore – fino a quando non avremo un vaccino, dovremo sempre stare attenti”.