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Costringe l’ex moglie ad un rapporto sessuale. Da tempo la minacciava di morte e la picchiava. 40enne di Terracina in manette.

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In un caso, aveva costretto l’ex moglie ad un rapporto sessuale, ma da tempo la minacciava di morte, la picchiava, anche in presenza dei figli minori, e la perseguitava con continue telefonate, messaggi e pedinamenti. Un 40enne di Terracina è stato tratto in arresto dalla Polizia con le pesanti accuse di violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia ed anche sequestro di persona. L’indagato, ora ristretto nella Casa Circondariale di Latina, è stato ammanettato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

“A seguito di denuncia-querela, presentata dalla donna, – spiegano dalla Questura di Latina  nella quale narrava di plurime condotte illecite da parte dell’ex compagno il quale, incapace di gestire la propria aggressività, dopo aver preso atto della impossibilità di riprendere il rapporto sentimentale con la persona offesa, dava sfogo a tutta la sua rabbia e poneva in essere atti aggressivi nei confronti dell’ex moglie.

Sempre nel corso della denuncia, la donna riferiva che fin dall’inizio della sua relazione con l’indagato, durata diversi anni, questa era connotata dalle intemperanze caratteriali e dall’indole aggressiva dell’ex compagno che più volte, anche per futili motivi, manifestava la propria rabbia con atti di violenza posti in essere anche alla presenza dei figli minori.

La relazione sentimentale a seguito delle condotte dell’indagato si interrompeva e riniziava diverse volte per chiudersi definitivamente all’inizio dell’anno 2024.

Tale decisione non veniva accettata dall’indagato il quale iniziava a porre in essere condotte persecutorie nei confronti della parte offesa seguendola ad ogni spostamento, inviandole numerosi messaggi a contenuto minatorio nonché molestandola telefonicamente ad ogni ora del giorno e della notte.

Tali condotte vedevano il loro apice quando l’uomo sotto minaccia, costringeva l’ex moglie ad avere un rapporto sessuale completo non consensuale.

Oltre a molteplici gravissimi episodi di violenza fisica venivano segnalate le continue ed efferate minacce che l’indagato proferiva nei confronti della parte offesa a cui, in più occasioni, ribadiva la sua volontà di ucciderla.

 I fatti riferiti dalla persona offesa, riscontrati da efficaci e tempestivi approfondimenti investigativi, anche con l’audizione di persone che avevano raccolto le confidenze della donna o avevano assistito alle esplosioni di violenza dell’indagato, hanno permesso di ricostruire un grave clima di violenze domestiche che prospettato all’Autorità Giudiziaria procedente, ha indotto quest’ultima richiedere idonea misura cautelare al G.I.P. che concordando con il quadro indiziario prospettato, emetteva la misura cautelare in carcere”.

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