Coronavirus – E’ partita questa mattina la sperimentazione del vaccino presso lo Spallanzani di Roma. La prima dose è stata somministrata ad una donna della capitale di 50 anni. “Devo partire per l’estero, per lavoro, nel Golfo Persico – ha detto la volontaria – per questo ho deciso di fare questa scelta”. Le prime dosi del vaccino sono state messe a punto dall’Azienda Rithera, del tecnopolo di Castel Romano grazie ai 5 milioni di euro messi in campo dalla Regione Lazio e dai 3 milioni di euro del Ministero della Ricerca. Il vaccino è nella prima fase di sperimentazione, quella che controlla la sicurezza ed è limitata a 90 volontari. Se i test verranno superati, le prime immunizzazioni avverranno in primavera. L’azienda ha una capacità produttiva di milioni di dosi e ha annunciato che darà la priorità all’Italia per la distribuzione. “Se tutto andrà per il meglio e termineremo questa sperimentazione entro l’anno, potremmo avere il vaccino in primavera su base commerciale” ha detto Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani.
L’inizio della sperimentazione è stata presentata questa mattina in Conferenza Stampa dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e dall’assessore alla Sanità Alessio D’Amato.
“Il vaccino italiano sarà pubblico e a disposizione di tutti coloro che ne avranno bisogno” ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, salutando l’inizio delle sperimentazioni. “Crediamo molto nel vaccino come bene comune”. Il direttore dello Spallanzani Giuseppe Ippolito ha aggiunto: “Avere un vaccino italiano ci permetterà di non essere schiavi di altri paesi che diranno “vengo prima io”. Per la sperimentazione serviranno 24 settimane.
Questa settimana sarà iniettata la prima dose, poi si procederà ad arruolare adulti tra 18 e 55 anni e, in un secondo momento si darà spazio agli anziani di 65-85 anni.
“Siamo fiduciosi. – Ha commentato Anteonella Folgori – In moltissimi hanno risposto all’appello, abbiamo già la lista di cittadini che si sono offerti. Dovranno essere visitati per certificare il buono stato di salute e selezionati. I test verranno fatti allo Spallanzani e nel centro di ricerche cliniche di Verona. Per la fase due stiamo organizzando nuovi siti a Piacenza e Cremona”.
Anche l’Irbm di Pomezia sta lavorando al vaccino anticovid: l’azienda collabora con l’istituto di Oxford e la sperimentazione è già alla terza fase e coinvolge oltre alla Gran Bretagna, anche il Brasile e Sudafrica, paesi scelti perché i contagi sono molto sostenuti.