Da anni gestivano abusivamente un “servizio di linea” via fiume con destinazione la spiaggia di Torre Astura. La Guardia di Finanza della Compagnia di Nettuno ha denunciato due persone e sequestrato due imbarcazioni. Il servizio – che a dire il vero veniva fornito abusivamente da anni – veniva svolto nonostante la mancanza di qualsiasi autorizzazione amministrativa. All’operazione hanno collaborato anche gli uomini della Guardia Costiera di Anzio e della Polizia Locale di Nettuno.
Le Fiamme Gialle di Nettuno – a seguito di numerose segnalazioni – sono intervenute ed hanno sorpreso i due soggetti che a fronte del pagamento di un biglietto di un euro e 50 a tratta, assicuravano il trasporto dei bagnanti che dal grande parcheggio dovevano raggiungere il mare. Due denunce scattano all’Autorità Giudiziaria di Velletri per violazioni alla normativa urbanistica e paesaggistica. L’attracco delle imbarcazioni, infatti, era stato realizzato sul suolo demaniale, tutelato da un vincolo paesaggistico.
“I promotori della redditizia ‘attività commerciale’, completamente sconosciuta al Fisco e svolta con le caratteristiche di una vera e propria impresa, – si legge nella nota del Comando provinciale di Roma della Guardia di Finanza – avevano predisposto, su un suolo demaniale tutelato da un vincolo paesaggistico, una stazione di partenza con un pontile per l’attracco ed un cartello pubblicitario che reclamizzava il servizio.
A coloro che erano intenzionati a raggiungere il litorale bastava lasciare l’auto nel parcheggio adiacente e imbarcarsi, pagando un corrispettivo.
Oltre ad aver subito il sequestro dei natanti di proprietà, i due “tassisti” abusivi sono stati sanzionati in via amministrativa e altre due persone sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria di Velletri per violazioni alla normativa urbanistica e paesaggistica.
Sono ora in corso accertamenti per ricostruire il giro d’affari della “impresa” ai fini dell’imposte sui redditi, dell’IVA e dell’IRAP.
L’operazione si inquadra nel più ampio dispositivo messo in campo dalla Guardia di Finanza della Capitale a contrasto dell’economia sommersa che, oltre a sottrarre ingenti risorse finanziarie allo Stato, altera le regole del mercato e danneggia i cittadini e gli operatori onesti”.