Passeggiando lungo il litorale di Torvaianica quello che viene portato a riva dalle mareggiate è sotto gli occhi di tutti. Residenti e non si ritrovano, durante una bella giornata di sole, a fare lo slalom tra la plastica e la vegetazione che si deposita sull’arenile.
Con il susseguirsi delle piogge invernali da anni è uno scenario oramai ben noto ai residenti, non ultimi nell’intervenire con iniziative personali e collettive di raccolta dei rifiuti “donati” al mare dalle grandi città limitrofe, città i cui abitanti siamo abituati a veder popolare le nostre spiagge durante la stagione estiva inconsapevoli di ciò che succede nei mesi più freddi e di quanto lavoro ci sia dietro per far trovare loro un ambiente godibile e vivibile.
Nonostante il coinvolgimento socioculturale degli abitanti della zona, il disastro ambientale sembra incontenibile. Proprio per questo, ognuno con le proprie forze e con la nascita di sempre nuove e attive realtà sociali, si deve aumentare l’impegno per fare in modo che a questa devastazione si possa mettere definitivamente la parola Fine.
L’Artista Ivan Caponecchi, già protagonista insieme a varie realtà culturali e artistiche nel comune di Pomezia, tornato a risiedere nel nostro territorio dopo un decennio di esperienze all’estero, ha scelto proprio Torvaianica come sua fonte di ispirazione.
Le sue ultime Opere, di fatto, sono realizzate grazie all’utilizzo di ciò che di buono riesce a recuperare tra le sabbie del nostro litorale.
Dalle sue parole possiamo conoscere in che modo vuole contribuire a migliorare la situazione: “Ad inizio inverno devo dire che sono rimasto impressionato da quello che è arrivato dal mare a far da cornice ad una città già segnata da un decadimento urbano non indifferente. Affascinato dalle forme “indipendenti” di tronchi riversati sulla spiaggia, ho deciso di sperimentare una tecnica scultorea per me nuova ma che in passato mi aveva sempre incuriosito. Lasciando inalterato ogni singolo pezzo e assemblandone semplicemente le forme, i miei lavori rappresentano figure non predefinite.
Al contrario, attraverso una meticolosa scelta dei pezzi, ciò che ne nasce sembra, a fine lavoro, essere un’Opera già presente che ha solo bisogno di essere riconosciuta e ricomposta nel suo insieme. Questa tecnica nasce da un’idea di riciclo e di Opere Ecosostenibili, idea che sposo con piacere, dato il mio interesse nella ricerca di materiali sempre alternativi e nuovi per dar forma alle mie “visioni”.
Il vento e il sole sono gli elementi naturali su cui sto lavorando per la realizzazione di alcune Opere da installare permanentemente in alcuni punti, per me cardini, del litorale, sempre più convinto che la bellezza possa essere una base di partenza per la qualifica di un territorio che mio malgrado devo definire, al momento, privo di carattere, cioè di quella caratteristica urbana che poi va a definire uno spazio collettivo. L’Arte in questo caso può fare la sua parte, essendo non solo un’attrattiva turistica per sua natura idonea alla cultura del bello, ma anche una fonte di comunicazione: là dove la storia è celata a volte basta un piccolo gesto per far sì che emerga, divenendo la spina dorsale di un territorio ancora acerbo, ma a mio parere con un’enorme possibilità e capacità di sviluppo”.
Sarà possibile conoscere le prossime iniziative dell’Artista seguendo il suo account Instagram (@ivancaponecchi).