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“Il Dono svizzero di Formia non è idoneo per i malati covid. Battaglia in Procura”

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“Non sono per nulla soddisfatto dalla risposta data nel question time odierno dall’assessore D’Amato in merito all’interrogazione urgente sul Dono Svizzero, stante la situazione di pericolo per pazienti e personale sanitario dell’ospedale di Formia. Il direttore generale dell’Asl di Latina Giorgio Casati versa ormai da tempo in stato confusionale. Vi sono tutte le ragioni per una sua rimozione immediata. Prima lascia l’incarico, meglio è per la sanità della provincia di Latina. Casati peraltro ha manifestato tutta l’incoerenza delle sue scelte. In una nota al sindaco di Gaeta del 6 maggio 2020, lo stesso direttore generale aveva espresso il suo disappunto sull’eventualità di individuare anche il Dono Svizzero come ospedale Covid, non avendone le caratteristiche tecniche idonee per tale destinazione.
Casati in questa nota affermava come ‘il Goretti è l’unico ospedale della Provincia dotato di una unità di Malattie Infettive, che assieme alla possibilità tecnica di destinare posti letto di terapia intensiva dedicati al Covid, era la condizione essenziale per identificare una struttura ospedaliera come Covid’. Sempre in questa nota il manager Asl faceva riferimento al fatto che ‘la terapia intensiva di Formia non ha le condizioni tecniche per dedicare posti letto a Covid se non creando problemi di commistione di pazienti’ e che ‘identificare una struttura ospedaliera come Covid determina un notevole sacrificio in termini di attività diverse gestibili dal medesimo nosocomio’.
Per quale motivo a maggio l’ospedale non era considerato idoneo a ricevere malati Covid e adesso invece sì? Il nosocomio di Formia non è idoneo per essere inserito nella rete degli ospedali Covid. A noi non risulta che siano stati realizzati percorsi differenziati, all’interno del Dono Svizzero, volti a scongiurare il rischio contagio tra i pazienti affetti da Covid e gli altri malati.
Sulla nostra stessa lunghezza d’onda s’inserisce una nota del sindaco di Formia, Paola Villa, inviata al dottor Casati, nella quale si sottolinea con veemenza la situazione di grave promiscuità tra i percorsi Covid e quelli degli altri pazienti nell’ospedale.
Il primo cittadino di Formia ha ricordato che al Dono Svizzero la Radiologia è quasi del tutto appannaggio dei malati Covid, comportando una carenza di assistenza e una pericolosità di contagio per tutti gli altri pazienti. Il sindaco di Formia si è appellato al direttore generale affinchè intervenga per garantire sicurezza al personale sanitario che quotidianamente mette la propria vita a servizio degli altri. Registriamo peraltro testimonianze giornaliere di cittadini ‘terrorizzati’ di fronte al pericolo infettivo esistente in modo evidente all’ospedale Dono Svizzero di Formia.
Questa situazione è assolutamente irrispettosa dei diritti del malato e della dignità delle persone. Se non è possibile rimuovere il direttore dell’Asl, la nostra unica strada resta quella della Procura della Repubblica. E’ nostra intenzione batterci con ogni mezzo e in tutte le sedi possibili per tutelare la salute dei pazienti, dei loro familiari e dell’intero personale medico/infermieristico del Dono Svizzero. Andremo fino in fondo nell’interesse delle nostre comunità”.
Lo dichiara in una nota Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare

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