Sono stati pubblicati, finalmente, gli atti presentati dalla Ecosicura per il progetto della maxi discarica di Casalazzara (o deposito di rifiuti come lo definisce la società). Tutti i documenti sono da oggi sul sito del Comune di Aprilia, dopo che alcuni giorni fa dalla Regione Lazio erano stati inviati all’ente i file sbagliati. Online ci sono tutte le relazioni e le cartografie che la Ecosicura ha dovuto presentare per richiedere la Via e poter realizzare così il deposito di rifiuti innocui. La località scelta, come si sa, è Colli del Sole, su un terreno che si trova a sud della linea ferroviaria Roma-Formia-Napoli. Sarà realizzato un invaso di ben un milione e 350 mila metri cubi (in pratica sarà grande 3 volte quanto la lottizzazione Trentastelle quando sarà finita) e sarà a servizio degli impianti di trattamento e valorizzazione dei residui prodotti nella sola Regione Lazio. Accetterà rifiuti trattati nei Tmb, compost fuori specifica, terra e rocce, rifiuti solidi prodotti dai processi di filtrazione.
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“Il terreno è ubicato – si legge in una delle relazioni – nel Foglio 158 IV NE “Aprilia” scala 1:25.000 della Carta d’Italia, nella sezione n. 387120 “Cecchina” della C.T.R. scala 1:10.000, Pagina 3 di 33 nell’elemento n. 387123 “Torre Bruna” della C.T.R. scala 1:5.000 (Figure 1, 2, 3, e 4).
“Il deposito in oggetto – scrive Ecosicura – si colloca in una posizione strategica andando ad occupare un lotto posto tra la Strada Statale Pontina e Via Ardeatina. L’area di interesse si colloca in una zona identificata come Area E – Agricola, a nordest è presente la linea ferroviaria Formia-Napoli, a nord-ovest è indicato il limite del confine Comunale, e a ovest la fascia di rispetto ambientale e paesaggistico data la presenza di un fosso. “
Descrizione sintetica dell’opera, con particolare riferimento alle scelte progettuali, architettoniche, strutturali e tecnologiche:
Il progetto riguarda la realizzazione di un Deposito Residui Innocui derivanti da impianti di trattamento recupero e valorizzazione dei rifiuti. Il nuovo invaso sarà realizzato in base alle vigenti disposizioni di legge per discariche per rifiuti non pericolosi. Il lotto di interesse ha una superficie totale di 253.000 mq. L’impianto, compreso dei servizi necessari, occuperà una superficie di 96.400 mq, di cui la vasca, misurata al bordo superiore, occuperà circa 92.300 mq. Il deposito in oggetto verrà realizzato mediante l’approntamento successivo di 3 lotti e la volumetria totale possibile abbancabile è pari a circa 1.350.000 mc. PER UNA CAPACITA’ UTILE DI BEN 945 MILA TONNELLATE DI RIFIUTI.
L’invaso verrà realizzato mediante scavi e riporti, quindi mediante realizzazione delle opere di impermeabilizzazione e drenaggio del percolato. A completamento verranno realizzate le opere accessorie.
Le attività da svolgere sono le seguenti: 1. Allestimento del cantiere, opere di recinzione, realizzazione degli accessi, impianti di cantiere e logistica di cantiere; 2. Scavo di sbancamento e riporti; 3. Riporto strato di argilla; 4. Stesa strati di impermeabilizzazione; 5. Stesura strato drenante; 6. Realizzazione rete di raccolta percolato; 7. Scavi a sezione obbligata per reti, recinzione; 8. Realizzazione di getti in opera, posizionamento di rete elettrosaldata e realizzazione di opere accessorie in cemento armato; 9. Realizzazione di opere di lattoneria e posa e montaggio di recinzioni e cancellate; 10. Realizzazione di pavimentazione stradale; 11. Posa e montaggio di macchinari, elementi prefabbricati; 12. Perforazione pozzi monitoraggio e realizzazione piezometri; 13. Operazioni di smobilitazione del cantiere.
MODALITÀ E CRITERI DI DEPOSITO
Nella coltivazione dell’invaso verranno rispettati i seguenti principi generali:
utilizzare la minor superficie possibile per lo stoccaggio dei residui onde limitare l’area esposta alle precipitazioni e quindi ridurre la produzione del percolato;
evitare la tracimazione del percolato all’esterno dell’invaso impermeabilizzato tramite l’accurato posizionamento e definizione delle pendenze delle scarpate dei residui e quando necessario la realizzazione di idonei fossati posti a ridosso degli argini perimetrali;
creare idonei argini fra zone poste in coltivazione e zone impermeabilizzate già coltivate al fine di separare il percolato dalle acque piovane;
proteggere le scarpate del lotto in coltivazione attraverso la predisposizione, sulle scarpate medesime, di uno strato di pneumatici onde evitare che durante le operazioni di coltivazione si possa lacerare il manto impermeabilizzante;
depositare i residui in strati e raggiungere, mediante sovrapposizione degli stessi, la quota prestabilita nel minor tempo possibile;
costipare i residui mediante l’uso di macchine compattatrici per massimizzare la gestione del volume dell’invaso evitando cedimenti anomali e differenziati per area;
In osservanza di quanto previsto da D. Lgs 36/03 All 1 – par. 2.10 si prevede di procedere al più presto alla ricopertura di quei residui che possono dar luogo a dispersioni di polveri o ad emanazioni moleste e nocive; la ricopertura che sarà effettuata entro le 24 ore dal conferimento comporterà l’impiego di un adeguato strato di materiale inerte oppure di sistemi sintetici che limitino la dispersione eolica, l’accesso ai volatili e l’emissione di odori. La viabilità interna all’impianto sarà chiaramente identificata con segnaletica verticale e orizzontale; saranno stabiliti e opportunamente segnalati specifici limiti di velocità, in funzione delle caratteristiche dei diversi tratti di strada.
I mezzi in ingresso, dopo essere stati pesati, vengono inviati alla zona di scarico dei residui. Lo scarico viene effettuato in prossimità del ciglio del piazzale superiore. Nel piazzale inferiore gli addetti provvederanno tramite mezzi idonei al trasporto del residuo nell’area stabilita per il suo abbancamento. I residui sono deposti nell’area di stoccaggio definitivo mediante l’utilizzo di pale meccaniche e compattatori. Vengono quindi compattati evitando lungo il fronte di avanzamento scarpate con pendenze superiori al 30%.
Il residuo viene scaricato, steso in strati di idoneo spessore e compattato. Le aree di scarico si susseguiranno in orizzontale e in verticale fino a quando non si sarà giunti al piano sommitale previsto per l’abbancato. Le piste di servizio percorse dai mezzi meccanici saranno opportunamente collegate direttamente alla viabilità dell’impianto. Le piste di accesso all’invaso, diverse a seconda della zona in coltivazione, verranno realizzate stendendo e compattando uno strato di inerte granulare con composizione granulometrica assortita al fine di ottimizzare i percorsi delle macchine operatrici di cantiere.
Le operazioni di abbancamento nel deposito in oggetto saranno condotte nel pieno rispetto della normativa in materia. Periodicamente, secondo quanto previsto dal responsabile dell’impianto, vengono rilevate le quote medie dell’invaso in coltivazione e calcolato il volume progressivo occupato e il grado di compattazione. Tali dati vengono utilizzati per produrre un rilievo planoaltimetrico di dettaglio restituito per curve di livello finalizzato a quantificare e verificare l’avanzamento della coltivazione.
In particolare le operazioni di abbancamento dovranno essere eseguite con modalità atte ad assicurare in ogni momento del lavoro che:
venga assicurato il regolare deflusso delle acque meteoriche in modo da evitare ristagni, impaludamenti e fanghiglie;
venga garantito nell’assetto finale, mediante opera di mascheramento a verde, un inserimento paesaggistico che consenta il riassorbimento della visione del sito in un ordinato ed accettabile aspetto.
A coltivazione ultimata si potranno iniziare le operazioni di copertura definitiva e di recupero ambientale. Ad avvenuto raggiungimento della quota definitiva di colmata dell’invaso verrà effettuata, dopo assestamento, la copertura finale così come previsto nel progetto autorizzato, atto ad impedire infiltrazioni di acque meteoriche nel corpo del deposito: tale copertura verrà poi inerbita e piantumata corso di accertamento.