Sono sempre più numerosi gli abitanti del Lazio con il diabete e che ogni giorno devono mantenere la propria glicemia entro un target prestabilito per prevenire serie complicanze. Per molti di loro oggi si consolida tuttavia una nuova frontiera, quella del controllo glicemico continuo con misurazioni non più a spot ma letture automatiche dei valori e delle fluttuazioni del glucosio.
Grazie alla tecnologia, è oggi infatti disponibile un sensore impiantabile sottocute in grado di misurare la glicemia fino a 180 giorni e di inviare, attraverso un trasmettitore removibile, i dati raccolti allo smartphone su cui vengono visualizzati in modo semplice e intuitivo.
Capace di vibrare sul braccio allertando in modo discreto che c’è un rischio di ipo o iperglicemia in atto, il sensore è dispensato dal Servizio Sanitario Nazionale per chi riceve una diagnosi di diabete di tipo 1.
Questo sensore impiantabile sottocute per il monitoraggio continuo della glicemia è stato al centro del Convegno promosso da Roche e tenutosi a Villa Gallarati-Scotti a Oreno di Vimercate, in provincia di Monza, in cui esperti diabetologi laziali si sono confrontati con altri colleghi provenienti da altre Regioni nella gestione di questo innovativo sistema compatibile con qualsiasi tipo di attività, dalla cena fuori casa, alla passeggiata e all’attività agonistica.
Ascolta l’intervista al Dottor Claudio Tubili, direttore dell’Unità Operativa di Diabetologia dell’ospedale San Camillo di Roma: