E’ stato approvato ieri il piano di dimensionamento della rete scolastica per l’anno 2020-2021 contenente le proposte avanzate dai singoli Comuni pontini e dalla Provincia per gli istituti comprensivi e superiori del territorio. Lo stesso piano approderà ora in Conferenza regionale permanente per la discussione definitiva.
L’unica variazione prevista per gli istituti comprensivi riguarda il Comune di Cisterna: il plesso di Cerciabella, con la scuola dell’infanzia e la primaria (129 alunni totali), sarà scorporato dall’istituto Caetani per essere annesso al Volpi. «Questa proposta – sottolinea la coordinatrice provinciale della Gilda Insegnanti di Latina, Patrizia Giovannini – privilegia il criterio numerico degli alunni senza considerare che nessuno dei due istituti coinvolti era sottodimensionato e che con tale operazione ci saranno pesanti ripercussioni sui servizi formativi, sia in termini di continuità didattica per gli studenti sia sul fronte degli organici. Forse sarebbe stato opportuno valutare come prioritaria e più urgente l’esigenza di intervenire sulle strutture per metterle in sicurezza».
Anche nel corso del consiglio provinciale di ieri non è stata valutata la proposta di rimodulazione del Comune di Priverno, presentata dallo stesso Comune direttamente alla Regione Lazio. «Questo perché l’amministrazione del comune lepino – spiega Giovannini – non ha rispettato la tempistica e le regole imposte dalle Linee guida per il dimensionamento per l’a.s. 2020-2021: la proposta infatti, con allegati i verbali dei consigli di istituto, non è stata inviata alla Provincia né ad ottobre né entro il 15 novembre. Ricordiamo anche che la proposta difetta per fattibilità e per mancanza di aggiornamento dei dati relativi al numero degli alunni frequentanti l’anno corrente».
Intanto ha superato quota 900 la raccolta di firme di dissenso lanciata da genitori e personale scolastico dei due istituti comprensivi di Priverno oggetto della proposta (Don Andrea Santoro e San Tommaso D’Aquino). L’assemblea pubblica del 23 novembre scorso, organizzata dall’amministrazione comunale, non ha sortito esiti favorevoli né ha chiarito gli interrogativi posti dai cittadini presenti. «Il gruppo dei genitori intervenuti all’incontro – racconta la sindacalista della Gilda – si è lamentato della totale assenza di delucidazioni e che per giustificare il dimensionamento si sia tirata in ballo la “concorrenza tra istituti”, come se la scuola fosse un mercato. Alcuni docenti, invece, hanno tenuto a rimarcare nel corso dell’assemblea le conseguenze che un simile intervento avrebbe già a partire dal prossimo anno scolastico, con il sensibile calo demografico dell’utenza ai danni dell’attuale scuola media del San Tommaso D’Aquino».
«Più oculata è stata l’amministrazione provinciale che non ha previsto variazioni per gli istituti superiori, ma ha recepito tutte le richieste di attivazione di nuovi indirizzi giunte dalle scuole. La speranza – conclude Giovannini – è che vengano tutti approvati dalla giunta regionale in quanto migliorativi dell’offerta formativa sul nostro territorio».