Il rischio di una discarica ad Aprilia è concreto e deve essere sentito dall’intera Comunità cittadina. “Abbiamo apprezzato, proprio sotto questo aspetto, – commenta Europa Verde Aprilia – il tentativo politico di apertura a cittadini, partiti politici e ad associazioni, messo in campo dall’Assessore all’ambiente, sig.ra Monica Laurenzi, attraverso una videoriunione in diretta streaming che ha consentito un confronto franco e tecnico sugli strumenti più idonei da mettere in campo proprio per il contrasto del progetto di via Savuto.
Europa verde Aprilia ha convintamente aderito a questo tentativo, partecipando con il dott. De Filippis alla stessa riunione.
Ha destato preoccupazione, invece, la sensazione di un certo lassismo della Maggioranza e dell’Amministrazione che hanno partecipato con pochi membri, lasciando, di fatto, il cerino nelle mani del solo Assessore all’ambiente.
Come Europa verde, abbiamo deciso di non fermarci alla sola partecipazione alla riunione e ad una partecipazione di sola “rappresentanza”, ma abbiamo voluto costruire, coadiuvati da un piccolo team composto da membri locali e regionali del Partito (con la preziosa partecipazione dell’Arch. Abbondati) un progetto di osservazioni contro il piano di via Savuto che, in data 01.02.2021, abbiamo depositato presso la commissione VIA della Regione Lazio.
Crediamo infatti che, da un lato, il nostro territorio sia già interessato, in maniera importante, da fattori di criticità ambientale e che il progetto di via Savuto si inserisca in un quadro già parzialmente compromesso e, dall’altro lato, che esistano elementi di oggettiva preoccupazione, tecnica e politica, che non rendono idonea l’area rispetto al progetto.
I punti che, tra gli altri, come Europa verde Aprilia, abbiamo individuato riguardano:
- la mancanza di “coerenza interna” della proposta con i fattori escludenti del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti per quanto attiene alla presenza di centri abitati, in quanto, il sito proposto e le opere connesse distano circa 150 m. da un centro abitato (che insiste in una porzione di PRG assimilabile alla zona B ex D.M. 1444/68 ed ex art. 3 dello stesso D.M.);
- il fatto che l’impianto risulta, a nostro parere, in contrasto con la presenza di zone abitate, vista la presenza del “centro abitato n.4” denominato“Cogna” incluso nel “Sistema n.8 – Crati-Cogna”;
- per quanto attiene gli aspetti paesaggistici, il fatto che l’area interessata dal progetto ricada all’interno dell’Ambito territoriale n.10 “Latina” del P.T.P. vigente e nel Piano Territoriale Paesistico Regionale (P.T.P.R.) e che una parte dell’area d’intervento risulti compresa in un bene di cui all’art. 142, comma 1, lett c) del D.Lgs. 42/2004 “Protezione dei corsi della acque pubbliche”, ovvero la fascia di rispetto del Fosso della Moletta, mentre un’altra parte dell’area risulti compresa in un bene di cui all’art. 142, comma 1, lett g) del D.Lgs. 42/2004 “Protezione delle aree boscate”, con vincolo boschivo;
- il fatto che la proposta risulterebbe non essere in conformità con l’art. 54 L.R. 38/1999 che vieta nelle zone agricole “ogni attività comportante trasformazioni del suolo per finalità diverse da quelle legate allo svolgimento delle attività di cui al comma 2;
- il fatto che la proposta insista nelle vicinanze dell’area del green itinerary in cui si trovano anche i Giardini della Landriana, con i suoi eventi conosciuti anche a livello internazionale.
Questi (ed altri) sono i punti che abbiamo individuato all’interno del nostro progetto di osservazioni, per contrastare una proposta che reputiamo sbagliata e inidonea, scegliendo di porre il nostro Partito al fianco della Città, al fianco di una lotta più generale e politica di seria tutela ambientale, in cui tutti devono, fino in fondo, fare la propria parte”.