Transazione Acqualatina, le critiche su quanto deciso dal Comune di Aprilia di Carmen Porcelli per la Città degli Alberi, Rosalba Rizzuto per Aprilia Libera e Andrea Ragusa per Cittadini Pentastellati – Grillini Apriliani
“Con la determinazione del dirigente del settore finanze – iscritta al Registro Generale n. 1447 del 21/12/2021 – dopo quasi due decenni di contenziosi, il Comune di Aprilia ha deciso di deporre l’ascia di guerra con il gestore del Servizio Idrico Integrato e lo ha fatto impegnando fino al bilancio di previsione 2025/2027, la somma di € 2.418.898,45 necessaria al pagamento della transazione con Acqualatina. Malgrado il Comune di Aprilia abbia rivendicato nel tempo di avere forti motivazioni per contestare Acqualatina, l’ente ha chiuso la transazione come parte soccombente e in una posizione debitoria importante.
Nel corso degli anni, infatti, il Comune di Aprilia è diventato creditore nei confronti della società delle somme a titolo di rimborso dei mutui (contratti per l’esecuzione delle opere, come fogne e depuratori), nonché degli oneri del canone di concessione riferibili agli anni 2003-2011, ma ha accumulato anche debiti per gli importi fatturati per il consumo idrico e servizi connessi relativi a tutte le utenze del Comune e mai corrisposti, in parte ridimensionati, poiché sono state riscontrate importanti perdite per alcuni contatori.
Il confronto tra la società Acqualatina e il Comune di Aprilia, – nello specifico il servizio Lavori Pubblici, la Ragioneria e l’Avvocatura -, ha portato alla definizione del debito complessivo dell’ente pari a € 2.418.898,45 a fronte della cifra originaria di € 3.225.517,00, con un notevole risparmio pari a € 806.618,82, comprensivo del canone di concessione, dei rimborsi mutui e dello sgravio perdite.
La prima osservazione in merito è che, mentre conosciamo per certo l’ammontare del debito maturato dal Comune di Aprilia nei confronti di Acqualatina (ovvero i € 3.225.517,00), la determina non rende noto l’ammontare del credito vantato da Aprilia nei confronti del gestore del Servizio Idrico Integrato e ciò mette in discussione il fine della transazione (che, secondo il dirigente, «inciderà positivamente su tutta la collettività»).
Non conosciamo questo dato dalle fonti ufficiali, ma lo possiamo desumere dall’esito di una indagine condotta dalla Guardia di Finanza in materia di evasione dell’Iva sulle presunte somme incassate dai comuni dell’Ato 4 a titolo di rimborso rate mutuo da parte di Acqualatina. Secondo le Fiamme Gialle, l’Iva evasa dal Comune di Aprilia sui ratei ammontava, dal 2009 al 2013, a € 521.053. Se consideriamo che l’Iva è del 10 % per risalire all’imponibile basta moltiplicare per la percentuale corrispondete ed ottenere la cifra di € 5.210.530,00.
E questo solo per i cinque anni dell’indagine. Se invece considerassimo anche i restanti sei anni, il Comune risulterebbe creditore di una cifra superiore ai 10 milioni di euro e la domanda sull’importo totale dei ratei dei mutui sarebbe più che legittima, perché dalla determinazione dirigenziale emerge che i crediti vantati dal Comune di Aprilia sarebbero di appena € 806.618,82 euro, ricordano sempre che quella cifra comprenderebbe i mutui, gli oneri concessori e gli sgravi per le maggiorazioni dei contatori, una cifra che non ci convince affatto!
Siamo in attesa di vedere l’accordo transattivo, che attendiamo venga allegato alla delibera di consiglio che non è stata ancora pubblicata, anche se i due atti avrebbero dovuto viaggiare insieme. Una cifra esigua, malgrado gli impegni di spesa assunti dal Comune di Aprilia per realizzare impianti di depurazione, rete idrica e fognaria, alcuni dei quali hanno richiesto anche l’accesso a finanziamenti della Cassa Depositi e Prestiti, alcuni dei quali sono stati recentemente pure rinegoziati e spalmati per ulteriori annualità”.