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Ennesima odissea per i pendolari della Nettuno-Roma. Il racconto di Rosalba Rizzuto.

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Ennesima odissea per i pendolari della Nettuno-Roma. Il racconto di Rosalba Rizzuto. “04 settembre 2017: stazione di Roma Termini, binario 14, Treno per Nettuno delle 15.42. Ore 15.36: annunciano che Il treno per Nettuno è in partenza dal binario 14. Salgo sulla terza carrozza dalla testa. In mente il piano attività a partire dalle 16.15, orario di arrivo previsto ad Aprilia.

Alle 15:52 un annuncio dice che, contrariamente a quanto annunciato, il treno partirà con 20 minuti di ritardo. Dopo seguirà: contrariamente a quanto annunciato il treno partirà con 40 minuti di ritardo. Sul treno cominciamo a dare segni di nervosismo…poi il treno parte, fa qualche chilometro e si ferma prima di Casilina.

Qui annunciano che siamo fermi per un intervento tecnico sui binari tra Casilina e Torricola.  Alle 16.50 la capotreno annuncia: il treno è fermo in prossimità di Casilina a causa di un treno che ha chiesto riserva tra Casilina e Torricola. Dopo 20 min di attesa riprendiamo il viaggio, e arriviamo a Torricola con 80 minuti di ritardo, anche se il capotreno annuncia 70. Qui l’annuncio è : Gentili clienti, il treno porta 70 minuti di ritardo (mentre erano già 80) per un controllo tecnico sul treno che ci precede. Mi chiedo se i controlli RFI invece di farli in deposito li effettua in corsa…ma la stranezza degli annunci non è finita qui.

Alle 17.05 la capotreno annuncia, prima in italiano e poi in inglese: Si informa che il treno effettuerà servizio fino alla destinazione Romaprilia. Chi intende proseguire deve scendere alla stazione Romaprilia e prendere il treno successivo per Nettuno. Ci guardiamo sbigottiti, incerti se ridere o vergognarci. Alle 17.17 mentre rassegnati e imbufaliti arranchiamo verso Campoleone, la solita vocina annuncia che il treno viaggia con 69 minuti di ritardo, scontandosi 12 minuti.

Arriviamo a Campoleone alle 17.19 e la voce nervosamente annuncia: Avvisiamo i signori viaggiatori che, contrariamente a quanto detto, il treno è limitato a Campoleone. Per completare il viaggio c’è il treno a Campoleone 12179 grazie.

In realtà a Campoleone non c’è nessun treno ad attenderci, perchè il 12179 delle 16.42 partito con 40 minuti di ritardo da Termini, sta ancora a Porta Maggiore quando noi scendiamo a Campoleone.

Un migliaio di persone si riversano allibite sulla strettissima banchina tra il binario 4 e 5 di Campoleone (foto 1) e si spintonano per raggiungere il sottopasso attraverso una strettissima scaletta (foto 2), ma buona parte attraversa i binari  spazientita, mentre un treno sopraggiunge sul binario 4 a folle velocità sbattendoci in faccia un muro d’aria e poi  risucchiandoci nello sferraglliare violento e irresponsabile.

Corro a cercare la capotreno, le chiedo quale ragione superiore c’è dietro la decisione di bloccare il treno in una stazione isolata come Campoleone, con una banchina inadeguata a contenere migliaia di persone in sicurezza, con delle scalette monoposto, dove non esiste rampa per disabili e sommando il carico di persone ad un treno che sarebbe arrivato in ritardo e già pieno. Risposta: questo non l’ho capito neanche io.

Una collega pendolare chiama la direttrice di Trenitalia per dirle che alla Movimentazione hanno fatto una serie di errori senza valutarne le conseguenze, ma lei è beatamente in riunione e non ne sa nulla. E scopriamo che davanti al nostro treno c’era un treno guasto e un deviatoio rotto a Casilina…ci scusiamo con la gentile clientela.

Dopo 20 minuti al binario 5 di Campoleone, tra annunci di soppressioni treni della FL7, arriva un treno da Nettuno per Roma. Quindi avremmo fatto tranquillamente in tempo ad arrivare ad Aprilia (dove non sfrecciano treni a 50 cm dal naso) scaricare la folla dell’ora di punta in sicurezza su una banchina larga, con ampia scalinata e rampa per i disabili, vicino ad una fermata Cotral, e togliere mezz’ora prima le persone dai binari….ma è troppo logico, troppo sicuro, troppo affidabile. L’algoritmo non lo contempla.

Alle 18 circa arriva il 12179 da Roma.

Oggi sono arrivata ad Aprilia alle 18.11, rimanendo ostaggio di Trenitalia per 150 minuti.

Con altre 1000 persone”.

Rosalba Rizzuto

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