Questa mattina agenti della sezione Reati contro il Patrimonio della Squadra Mobile di Latina hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal G.I.P. di Latina su richiesta della locale Procura nei confronti di tre donne, indagate a vario titolo dei reati previsti e puniti dagli artt. 614, 635, 646, 629, 81 e 110 c.p. estorsione, violazione di domicilio, danneggiamento ed appropriazione indebita.
In particolare, nel mese di giugno del 2021, un cittadino extracomunitario di nazionalità egiziana, unitamente a sua moglie, di nazionalità marocchina, sporgeva denuncia nei confronti delle tre donne raccontando che, da circa un anno, lui e la moglie erano sottoposti a continui atti estorsivi.
Precisamente, la vittima riferiva di essere locatario di un appartamento di proprietà di una donna di Latina, la quale dava in affitto a tale nucleo familiare un immobile sito nel centro di Latina, sebbene pignorato nel 2019 nell’ambito di una procedura esecutiva immobiliare istruita dal Tribunale di Latina.
A questo punto, l’uomo chiariva di essere stato costretto dalla proprietaria e da una sua complice di Sabaudia a versare la somma di 400 euro al fine di ottenere l’idoneità alloggiativa dell’appartamento, documento da allegare alla pratica necessaria ai fini del rinnovo dei permessi di soggiorno.
L’inquilino, al contrario, di fronte all’ulteriore richiesta avanzata dalle due donne di pretendere la somma di 600 euro per rilasciare un nuovo certificato di idoneità alloggiativa per il rinnovo del permesso di soggiorno di suo figlio minore, si opponeva fermamente, determinandosi a sporgere denuncia presso gli uffici della Questura.
In tale contesto, dalle indagini condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Procura della Repubblica di Latina emergeva che le due donne pretendevano il canone di affitto, non già secondo gli accordi contrattuali, ma in “trance” arbitrariamente imposte pretendendo, con la scusa del pagamento dell’affitto, dalle 15 alle 50 euro ovvero di qualunque somma di denaro che gli inquilini avevano in tasca al momento della richiesta.
In un’occasione, una delle due donne si presentava sul luogo di lavoro, in compagnia di una complice di nazionalità rumena, colpita questa mattina da provvedimento cautelare, e, con fare minaccioso ed aggressivo, chiedeva all’inquilino i soldi dell’affitto altrimenti li avrebbe fatti “ammazzare”.
In un’altra circostanza, invece, una delle donne si presentava da sola presso l’abitazione di quest’ultimo, al fine di pretendere l’ennesima somma di denaro, ma di fronte l’ulteriore rifiuto, la donna andava in totale escandescenza, sferrando uno schiaffo alla moglie dell’uomo.