Generazione Settanta. Storia del decennio più lungo del secolo breve 1966-1982 (Einaudi) è il titolo dell’ultimo libro dello storico Miguel Gotor, dedicato all’analisi di un periodo cruciale per il nostro Paese: dall’alluvione di Firenze nel 1966 alla vittoria ai Mondiali dell’82.
Il volume sarà presentato alla presenza dell’autore domenica 8 gennaio 2023 alle ore 17:00 presso la Chiesa di Sant’Oliva nell’ambito degli eventi ricompresi nella iniziativa Pace tra i Popoli giunta ormai alla sesta edizione e sostenuta dal Comune di Cori, dalla Pro Loco Cori e dalla Regione Lazio. L’appuntamento sarà presentato da Paolo Fantini con la collaborazione di Alessandro Di Meo.
In occasione dell’alluvione di Firenze nel novembre 1966, tantissimi giovani, mossi da una volontà d’impegno collettivo, accorsero in modo spontaneo nella città da ogni parte d’Italia per rispondere anche al bisogno di un nuovo protagonismo generazionale. Nell’immaginario comune quei ragazzi divennero i cosiddetti «angeli del fango», che s’impegnarono volontari per salvare almeno una parte del patrimonio artistico e librario custodito nei musei e nelle biblioteche fiorentine sommerse dalle acque dell’Arno. La voglia di contare si mescolava con un’ansia pungente di ribellione, che contestava i valori perbenisti e i modelli di vita borghesi. Quell’irrequietezza esistenziale poteva trasformarsi in una rabbia sorda e impotente.
È da qui che Miguel Gotor inizia a raccontare i momenti chiave del «decennio piú lungo del secolo breve» arrivando fino al 1982, data del trionfo dell’Italia nei mondiali di calcio. Un decennio turbinoso, ove le contraddizioni della modernizzazione sono il basso continuo su cui si muovono la contestazione giovanile e quella operaia, e ancora la strategia della tensione, lo stragismo e la lotta armata, la solidarietà nazionale, il movimento del Settantasette e il femminismo fino al tramonto della guerra fredda.
Come ha efficacemente scritto Aldo Cazzullo nella sua recensione al libro sul Corriere della Sera, Gotor ha il pregio di farci vedere il decennio definito spesso come «di piombo» da diversi punti di vista. Ad esempio, da quello dell’evoluzione sociale: Statuto dei lavoratori, legge sul divorzio confermata dal referendum del 1974, riforma del diritto di famiglia con l’abolizione della potestà maritale e l’uguaglianza tra uomo e donna, depenalizzazione dell’aborto, apertura della scuola ai rappresentanti delle famiglie. Ma l’aspetto forse più interessante del libro è legato all’evoluzione del costume italiano. Non a caso il lavoro di Gotor si apre sulla scena musicale e cinematografica. L’Italia uscita dal boom economico è percorsa da tensioni che emergono in modo esplicito in film come I pugni in tasca di Marco Bellocchio e Prima della rivoluzione di Bernardo Bertolucci, ma anche in modo più sfumato in canzoni come Nessuno mi può giudicare di Caterina Caselli —«Ognuno ha il diritto di vivere come può» —e C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones di Gianni Morandi.
L’autore
Miguel Gotor insegna Storia moderna all’Università di Torino. È stato fellow presso «Villa I Tatti. The Harvard University Center for Italian Renaissance Studies» e senatore della Repubblica dal 2013 al 2018. Si occupa di santi, eretici e inquisitori tra Cinque e Seicento e di storia italiana degli anni Settanta del Novecento. Ha pubblicato, tra l’altro, I beati del papa. Santità, Inquisizione e obbedienza in età moderna (2002) e Santi stravaganti. Agiografia, ordini religiosi e censura ecclesiastica nella prima età moderna (2012). Per Einaudi ha curato le Lettere dalla prigionia di Aldo Moro (premio Viareggio per la saggistica 2008), la raccolta di scritti di Enrico Berlinguer La passione non è finita (2013) e ha pubblicato Il memoriale della Repubblica. Gli scritti di Aldo Moro dalla prigionia e l’anatomia del potere italiano (2011). Del 2019 L’Italia nel Novecento. Dalla sconfitta di Adua alla vittoria di Amazon (Einaudi).
È attualmente Assessore alla Cultura del Comune di Roma nella giunta presieduta dal Sindaco Roberto Gualtieri.