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Giorno della Memoria, Cisterna non dimentica: il sindaco consegna medaglia d’onore al figlio di Vito Mastrangelo

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Il sindaco di Cisterna Valentino Mantini ha consegnato la Medaglia d’Onore, concessa con decreto del Presidente della Repubblica, a Pietro, figlio del cisternese Vito Mastrangelo, uno degli 8 cittadini pontini commemorati oggi, deportati ed internati nei lager nazisti e destinato al lavoro coatto per l’economia di guerra.

Scomparso all’età di 91 anni, nella Seconda guerra mondiale Mastrangelo ha prestato servizio militare nel 32° battaglione fanteria, con cui ha combattuto in Grecia. Il 12 settembre 1943, tre giorni dopo la notizia dell’avvenuto armistizio, a Rodi, i soldati tedeschi lo disarmarono e insieme ad altri commilitoni lo trasferirono in treno in un campo di concentramento della Germania. Lì trascorse la sua prigionia come internato militare addetto al lavoro coatto come tornitore, patendo duramente la fame e il freddo. Quando gli americani liberarono il campo, trascorse circa 3 mesi con loro e, successivamente, fu trasferito a Verona e poi finalmente raggiunse la casa paterna a Borgo Flora dove ha vissuto con la famiglia, composta dalla moglie Giovanna De Santis e dai tre figli Pietro, Annamaria e Mauro, lavorando come muratore. Nel 1960 ha ricevuto la Medaglia di guerra al valor militare.

Le iniziative per celebrare la Memoria a Cisterna proseguono anche domani con il conferimento, in Consiglio comunale, della cittadinanza onoraria al Milite Ignoto, ratificando la prima deliberazione della Giunta Mantini, e con il conferimento della cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre, deportata all’età di 13 anni nel campo di Auschwitz e costretta ai lavori forzati presso una fabbrica di munizioni; fu tra i 25 bambini sopravvissuti dei 776 deportati in quel campo.

«La memoria è un antidoto contro l’indifferenza – ha commentato il sindaco di Cisterna Valentino Mantini – dobbiamo rievocarla sempre con chi viene dopo di noi, con i più giovani soprattutto, per non dare mai per scontati i valori fondanti della nostra società, come la democrazia e la libertà. Con questa dignità e con lo spirito dei fratelli, abbiamo il compito di puntare alla costruzione di una società sana, in grado di creare gli anticorpi affinché le atrocità legate alla Shoah e allo sterminio nazista non si ripetano mai più».

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