“Giustizia e politica: un rapporto complesso”: oggi pomeriggio a Latina l’incontro-dibattito con Luca Palamara, ex membro del CSM e il più giovane presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati. L’appuntamento è alle 18.30 presso il MUG, il Museo Giannini di via Oberdan. Tra i relatori anche gli avvocati Nicolò Giglio e Giovanni Fontana.
L’evento è organizzato con il patrocinio del Circolo di Cultura Politica “Alcide De Gasperi”. Sarà un dibattito aperto sui principali temi della giustizia cui prenderà parte anche Luca Palamara.
La chiusura dei lavori sarà affidata, invece, al Presidente del Circolo di Cultura Politica “Alcide De Gasperi”, Matteo Faiola.
“L’incontro, che sarà moderato dalla giornalista Renata Tomasini, sarà l’occasione di affrontare un tema delicato e complesso – spiegano gli organizzatori dell’evento – come quello tra giustizia e politica, nei giorni in cui si torna a parlare di riforma della giustizia con il via libera alla separazione delle carriere, ovvero la separazione, in maniera netta, della carriera dei magistrati che svolgono una funzione requirente da quelli che, invece, svolgono una funzione giudicante”.
Un’occasione, per addetti ai lavori e cittadini, di discutere di temi importanti come la separazione delle carriere, la digitalizzazione dei processi, il funzionamento dei processi e la possibilità di un’attenta riflessione su due importanti riforme, la Cartabia e la Nordio.
“Siamo convinti che ascoltare il punto di vista di Luca Palamara – spiegano gli organizzatori – sia importante per capire da vicino le vicende, note a tutti, che hanno scosso l’opinione pubblica e la Magistratura e che lo hanno visto coinvolto in prima persona. Palamara, come tutti sanno, è in libreria con due ultime pubblicazioni “Il Sistema” e Lobby e Logge” in cui, sotto forma di intervista al giornalista Alessandro Sallusti, racconta i rapporti tra potere, politica e affari e le manovre delle cosiddette “cupole” che gestiscono l’Italia. Tutti temi – conclude ancora il Presidente del Circolo “Alcide De Gasperi”, Matteo Faiola – che riguardano il futuro della giustizia italiana”.