Prendono il via oggi le vaccinazioni ai pazienti oncologici ed ematologici presso l’Istituto Tumori IFO – Regina Elena e San Gallicano. L’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato ha visitato il Centro Vaccinale IFO insieme al direttore generale degli Istituti, Francesco Ripa di Meana, e degli oncologi Francesco Cognetti, direttore Oncologia Medica 1 e presidente di FOCE, Federico Cappuzzo, Direttore della Oncologia Medica 2, Andrea Mengarelli, Direttore della unità clinica di Ematologia dell’IRCCS Regina Elena.
Sono oltre 3.000 i pazienti in cura al Regina Elena che saranno contattati per la vaccinazione, cui si aggiungeranno i pazienti del San Gallicano in cura per patologie gravi e con grave compromissione del sistema immunitario. In meno di 4 settimane si conta di completare la somministrazione alle persone individuate dai responsabili delle unità cliniche degli IFO.
Gli IFO si confermano, anche in questa battaglia contro la diffusione del Covid-19, centro di riferimento per i pazienti ultravulnerabili affetti dalle patologie oncologiche, ematologiche e in cura con farmaci immunosoppressivi presso gli Istituti.
“E’ un segnale importante dell’attenzione rivolta alle categorie più fragili e vulnerabili – ha detto l’Assessore D’Amato. – Voglio ringraziare tutti gli operatori che in questi mesi sono sempre stati in prima linea per il contrasto alla pandemia e per proteggere le categorie più fragili”.
“Oggi si completa il nostro sforzo per essere vicini ai pazienti nel periodo Covid – dichiara il direttore generale IFO, Ripa di Meana. – Abbiamo mantenuto un alto numero di ricoveri durante il lockdown e partecipato alla diagnosi attraverso i tamponi, costruendo in pochissimo tempo un grande laboratorio di microbiologia. E oggi, finalmente partiamo con i nostri pazienti onco-ematologici, ma anche quelli che hanno particolari problemi di immunodepressione dovuti ai farmaci che prendono.
Ringrazio tutti gli operatori per quanto stanno facendo in questa lotta contro il tempo e a tutti coloro, Ministero, Regione, professionisti e associazioni di volontari, che si sono impegnati per accelerare la vaccinazione ai pazienti ultravulnerabili. ”
Ma non solo vaccinazione, si dà il via anche un importante studio scientifico, infatti i due IRCCS, Istituto Nazionale Tumori Regina Elena e Istituto Dermatologico San Gallicano, avviano in contemporanea un programma capillare di monitoraggio dell’efficacia del vaccino. Il programma prevede la misurazione dei livelli anticorpali nel sangue dei pazienti al momento della prima e della seconda dose, e poi a seguire nel tempo per vedere la specifica risposta di questa categoria. Inoltre, il programma prevede anche la misurazione in soggetti particolarmente fragili della risposta delle cellule del sistema immunitario B e T.
Il programma, molto ambizioso di natura assistenziale, sociosanitaria e clinico-scientifica richiede una forte sinergia tra tutti i reparti dell’IFO, il coinvolgimento di medici, infermieri, laboratori diagnostici e ricercatori.
“Misurare la risposta anticorpale e soprattutto quella neutralizzante nei confronti della proteina Spike del coronavirus nei pazienti onco-ematologici ci permetterà – affermano Gennaro Ciliberto, direttore scientifico IRE e Aldo Morrone, direttore scientifico ISG – di capire il livello di protezione del vaccino a livello individuale e quindi di poter orientare meglio i pazienti sull’andamento della loro malattia e anche sulle terapie oncologiche da seguire.”
“Ringraziamo l’Assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, per aver accolto la nostra richiesta – dichiara Francesco Cognetti – Conosciamo tutti i nostri pazienti e possiamo metterli in sicurezza in breve tempo, senza alcuna difficoltà organizzativa. Nel Lazio sono circa 40mila i pazienti oncologici, ematologici e cardiologici da vaccinare con priorità. Ci auguriamo che l’esempio virtuoso del Lazio venga seguito anche dalle altre Regioni. È una battaglia di civiltà. Questi cittadini estremamente fragili non possono aspettare, perché è dimostrato da numerosi studi scientifici l’elevato tasso di mortalità in caso di contagio, da circa il 25% per i pazienti oncologici, al 37% per gli ematologici fino al 50% per chi ha subito un trapianto cardiaco, percentuali nettamente superiori rispetto alla popolazione generale”.