“Ryanair, – dice il comitato – con il suo AD Micheal O’Leary, anche dopo la sconfitta subita al Consiglio di Stato, continua a chiedere alle Istituzioni di anteporre gli interessi economici della compagnia alla tutela dei diritti dei cittadini e alle norme dello Stato.
Ma, nonostante che le due sentenze del Consiglio di Stato – aggiungono gli attivisti – ne abbiano confermato la legittimità, il decreto del Ministero dell’Ambiente del 2018 che deve tutelare gli abitanti di Ciampino, Roma Sud e Marino dall’inquinamento aeroportuale, è tuttora in gran parte inapplicato.
La riduzione del numero di voli giornalieri, ad un massimo complessivo di 128 al giorno, è stata violata dai voli business (“aviazione generale”) che hanno superato il numero massimo consentito per questa categoria nei mesi di maggio giugno e luglio 2022.
Il divieto di volo notturno tra le 23 e le 6 del mattino è stato violato da almeno 515 voli da gennaio 2022 ad oggi.
L’individuazione di una procedura di decollo con il minor impatto acustico, che non sorvoli a bassa quota case e aree protette, è ancora in alto mare.
La sostituzione del 50% del parco aeromobili per i voli di linea, con velivoli più moderni e silenziosi, è ad oggi inapplicata.
Facciamo appello ai comuni di Ciampino, Roma e Marino, alla Regione Lazio e al Ministero della Transizione Ecologica, che hanno risposto ai molti anni di proteste dei cittadini, fino ad arrivare alla emanazione del Decreto Ambiente n. 345/2018 per tutelare i cittadini colpiti.
A queste Amministrazioni, che sono uscite vincenti nello scontro al Consiglio di Stato contro Ryanair e Wizz Air, chiediamo ora di fare applicare per intero il Decreto, utilizzando anche le sanzioni previste dagli articoli 4 e 5 contro gli inadempienti.
È evidente che, qualora le capacità operative e l’organizzazione tecnica di queste compagnie aeree si rivelassero non compatibili con le fragilità ambientali e sociali di questo aeroporto, sarebbe opportuno che tali compagnie venissero indirizzate fuori dal sistema aeroportuale romano.
Non è accettabile che una norma legittima emanata dall’Autorità preposta non venga applicata, favorendo interessi economici inaccettabili. Si tratterebbe di una violazione del principio dello Stato di Diritto, che è fondamentale per il buon funzionamento di uno Stato democratico ed è alla base dei Trattati su cui si fonda l’Unione Europea.
Ricordiamo che già in passato, dal 2014 al 2017, la vicenda dell’aeroporto di Ciampino è stata oggetto di una severa Procedura di indagine comunitaria (EU Pilot 6876/14 ENVI). Inoltre, nel 2015 il Parlamento Europeo ha recepito una petizione di protesta presentata a Bruxelles dai cittadini di Ciampino, Roma e Marino (Petizione n. 0112/2015″)”.