“Il Padrino dell’Antimafia. Una cronaca italiana sul potere infetto”: l’associazione “Reti di Giustizia – Il sociale contro le mafie” di Aprilia propone la presentazione del libro del giornalista di “Repubblica” Attilio Bolzoni. L’incontro-dibattito sulla continua trasformazione delle mafie, in presenza dell’autore, si terrà nel pomeriggio di venerdì 4 ottobre, alle 17.30, presso la sala “Manzù” della Biblioteca Comunale di via Marconi, ad Aprilia.
“La mafia si sa cambia sempre – però restando sempre se stessa – ed è sempre stata pronta in ogni mutazione sociale. Cambia pelle, cambia vestito, si nasconde, si traveste. Già 10 anni fa la mafia cominciava a nascondersi dietro gli slogan dei propri nemici. Già 10 anni fa la mafia aveva scoperto il “valore” dell’antimafia. Era nata in Sicilia una nuova figura. Il mafioso antimafioso: il massimo della raffinatezza del pensiero mafioso”: queste alcune delle parole usate da Attilio Bolzoni, giornalista di “Repubblica” e autore di numerose inchieste e saggi sulle mafie dalla fine degli anni settanta nel suo libro “Il padrino dell’antimafia – Una cronaca italiana sul potere infetto”.
Il libro racconta la vicenda della finta rivoluzione antimafia degli industriali siciliani iniziata nel 2005 con a capo Calogero Antonio (detto Antonello) Montante, l’ex presidente di Confindustria Sicilia ed ex vicepresidente nazionale e delegato per la legalità di Confindustria, autoproclamatosi paladino della legalità, condannato a 14 anni di reclusione per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e accesso abusivo a sistema informatico e, in particolare, per aver creato il cosiddetto “sistema Montante”, un sistema illecito di tipo spionistico e di dossieraggio utilizzato per aumentare a dismisura il proprio potere fino a costituire un “governo parallelo” in Sicilia: raccontando questa vicenda, Bolzoni dimostra come un sistema mafioso e corrotto fino alle fondamenta possa essere in grado di ingannare chiunque, anche la magistratura e i movimenti antimafia, oltre, ovviamente, alla sempre permeabile politica e di come, lo stesso, possa incidere sull’economia nazionale.
“La presentazione del libro e il dibattito che ne conseguirà – spiega Reti di Giustizia – è un’importantissima occasione per diventare sempre più consapevoli, per rispondere, insieme ad uno dei giornalisti più esperti della materia, alla domanda “Dov’è la mafia? Dove si nasconde?” senza restare fermi alla mafia che spara e senza perdersi nella retorica ma affrontando ad occhi aperti la complessità del fenomeno mafioso attuale, il quale, quando non si lascia cadere nella tracotanza e nella vanità (come il caso Montante) riesce a vestire, senza perdere un’apparente credibilità, anche gli abiti della legalità e dell’antimafia per giungere al potere, sfruttando a proprio favore sia un’articolata rete di relazioni “pulite” sia la debolezza e la superficialità delle forze sociali che dovrebbero opporglisi”.