Ieri, lunedì 18 Febbraio, il Po.Mo.S. ha festeggiato i suoi primi dieci anni di lavori con un evento organizzato nei laboratori di Cisterna di Latina, dove sono stati presentati i tanti progetti già sviluppati e quelli in via di sviluppo e sono state trattate le problematiche riscontrate negli anni, con la speranza che presto saranno risolte. Il Po.Mo.S. – Polo per la mobilità sostenibile della SAPIENZA Università di Roma, è nato nel 2008 da una convenzione tra il D.I.E.T. (Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, Elettronica e
Telecomunicazioni) della Sapienza e la Regione Lazio – Direzione Ambiente e Cooperazione tra i Popoli, con lo scopo di valorizzare il sapere scientifico, di favorire lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi come risultato delle sinergie tra Università e PMI, e di attrarre investitori internazionali. “La ricerca e lo sviluppo, specialmente in riferimento alla mobilità sostenibile, hanno bisogno di formazione, competenza, innovazione, pazienza e cultura. La tenacia del ricercatore universitario è quasi eroica. Per fare ricerca infatti, bisogna avere la pazienza di sostenere
periodi lunghi, che però poi portano sempre ad ottimi risultati”; è con queste parole che il prof. Fabio Massimo Frattale Mascioli, Responsabile Scientifico del Pomos, accoglie gli ospiti e introduce le tematiche della ricerca con le personalità coinvolte nella tavola rotonda. Primo fra tutti a parlare il padrone di casa, il Sindaco di Cisterna di Latina Mauro Carturan, uno dei primi sostenitori del Polo per la Mobilità Sostenibile, che ospita presso una delle strutture comunali i laboratori di ricerca del D.I.E.T.. Il coinvolgimento del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nella figura del Sottosegretario di Stato Claudio Durigon, ha dato maggiore risalto all’evento; nel suo intervento l’Onorevole ha sottolineato come le istituzioni devono dare forza e garanzia alla ricerca come unica possibilità di far crescere il territorio economicamente: “il Pomos deve essere uno dei punti guida per lo sviluppo sociale e lavorativo non solo della provincia di Latina ma di tutto il territorio”.
A queste parole si riallaccia l’Eurodeputato Dario Tamburrano che riporta importanti novità dal parlamento europeo facendo riferimento alla conclusione dell’iter del Clean Energy Package, l’insieme delle iniziative finalizzate a rendere maggiormente competitiva l’Unione Europea nella transizione energetica e a ridisegnare il profilo del mercato elettrico europeo: “dieci anni fa la mobilità elettrica non era vista come un fenomeno di massa, ma oggi tutta l’industria Università degli Studi di Roma “La Sapienza” Dipartimento di Ingegneria dell’informazione, Elettronica e Telecomunicazioni automobilistica si sta spostando verso quella direzione. Servono realtà come quella del Pomos a dare lustro al nostro paese di fronte a tutta l’Europa.” Durante il confronto con le istituzioni, sono intervenuti vari imprenditori che collaborano e hanno collaborato con il Pomos su vari progetti e i sindaci di realtà locali, come il sindaco di Latina Damiano Coletta che, insieme al direttore del Ce.R.Si.Te.S.- Centro di Ricerche e Servizi per l’Innovazione Tecnologica Sostenibile della Sapienza, prof. Giuseppe Bonifazi ed al prof. Gianni Orlandi, Consigliere per le Politiche Universitarie della Sapienza e ordinario di Elettrotecnica del DIET, hanno rilanciato l’importanza del territorio di provincia e delle varie sedi dell’Università. Il Responsabile Scientifico, prof. Fabio Massimo Frattale Mascioli, ha moderato il dibattito e ha dato la possibilità ai presenti di confrontarsi sui temi trattati; la chiusura dei lavori spettava infine al Prorettore alle politiche energetiche della Sapienza Università di Roma, prof. Livio de Santoli, che ha rilanciato il Pomos ed il ruolo della ricerca quale unica via di uscita dalla crisi della nostra Nazione: “le Università hanno riempito l’Italia di nuovi progetti e di start-up e il Pomos è una di queste. In dieci anni ci siamo fatti conoscere, ma puntiamo sempre a migliorare e a crescere. Il decennale segna un nuovo inizio.”
È con questa frase che si chiude il convegno del Decennale, durante il quale è stata anche organizzata una visita ai laboratori ove erano in mostra alcuni prototipi.