LANUVIO- 19 bambini non sono stati ammessi alla prima elementare poiché l’ufficio regionale scolastico ha autorizzato al funzionamento di una sola classe a tempo pieno. Ilaria Signoriello, candidata Sindaca di Lanuvio Futura, riferisce che l’Istituto Comprensivo statale Marianna Donigi non ha potuto accogliere più di 20 domande d’iscrizione, a fronte delle 39 presentate per l’iscrizione alla classe a tempo pieno. “Un’ingiustizia sulla quale non è possibile transigere e – continua Signoriello – viene anche negato alle famiglie, in particolar modo alle mamme, il diritto di avere un lavoro o di cercarlo. Sappiamo, infatti, quanto l’accesso o meno al tempo pieno possa contribuire positivamente in termini di occupazione”
La nota di Ilaria Signoriello, candidata Sindaca di Lanuvio Futura
“È gravissimo quanto avvenuto: 19 bambini, per i quali è stata regolarmente fatta domanda d’iscrizione, non sono stati ammessi alla classe prima poiché l’ufficio regionale scolastico ha autorizzato al funzionamento di una sola classe a tempo pieno”. Con queste parole Ilaria Signoriello, candidata Sindaca di Lanuvio Futura, ammonisce un fatto piuttosto grave: l’Istituto Comprensivo statale Marianna Donigi non ha potuto accogliere più di 20 domande d’iscrizione, a fronte di un numero complessivo di 39, di bambini e bambine che hanno presentato domanda per l’iscrizione alla classe prima a tempo pieno. “Una colpa – spiega – che colpisce anche l’attuale amministrazione la quale, fornendo riprova di una totale assenza di forza politica, non ha saputo garantire un diritto fondamentale e quindi un bisogno della nostra comunità”
“Trattasi, infatti, di una vera e propria negazione del diritto allo studio per 19 bambini. Un’ingiustizia sulla quale non è possibile transigere”. Ma, insiste Ilaria Signoriello, ci sono anche altri aspetti drammatici: “Viene negato alle famiglie, in particolar modo alle mamme, il diritto di avere un lavoro o di cercarlo. Sappiamo, infatti, quanto l’accesso o meno al tempo pieno possa contribuire positivamente in termini di occupazione. Occupazione femminile, specialmente. Non è un caso che molte mamme mi abbiano già chiamata per condividere con me il loro grido di dolore. Un grido al quale mi unisco: tutto ciò è inaccettabile. Auspico, affinché venga sanata questa ingiustizia, un intervento forte e tempestivo da parte del Comune”.