Il sindaco di Campodimele, piccola cittadina della provincia di Latina nota per la longevità dei suoi abitanti ma anche per cicerchie, ha emesso un’ordinanza che dà mandato ai legali di amministrazione nei confronti della minoranza che intende “offendere” il nome della città.
Sulla vicenda è intervenuto il segretario provinciale del Pd Claudio Moscardelli. “Le minacce di querele costituiscono un pericoloso bavaglio per l’opposizione, per questo il Partito Democratico condanna la scelta del sindaco e della giunta del Comune di Campodimele di perseguire, genericamente, chiunque “denigri o diffami” l’ente ed esprime solidarietà ai consiglieri comunali di opposizione: il PD, sia locale che provinciale, sarà al loro fianco, a sostegno delle loro azioni in tutti le sedi ove riterranno opportuno rappresentare le ragioni della democrazia e della trasparenza”. Il segretario provinciale del Partito Democratico, Claudio Moscardelli, interviene sulla discussa delibera n.67 del 5 u.s. approvata dalla giunta comunale di Campodimele per impedire che l’amministrazione subisca “attacchi mediatici”. “Una decisione questa – spiega il segretario provinciale de PD – che non affossa solo la libertà di stampa, perché l’obiettivo di chi minaccia simili azioni è soprattuttol’opposizione che, ricordiamo, svolge un ruolo fondamentale, perché vigila sull’attività amministrativa, ed è tanto utile alla comunità, quanto scomoda per chi governa. Non ci faremo intimidire dall’arroganza di questa amministrazione, anzici schiereremo da subito al fianco del gruppo consiliare di opposizione di Campodimele, sostenendo a livello locale e provinciale ogni iniziativa che si vorrà avviare sui temi comunali; accenderemo i riflettori su tutti gli atti amministrativi, pronti ad agire in ogni sede opportuna per rappresentare le ragioni della democrazia e della trasparenza”. “La genericità di questo incarico ci lascia perplessi- afferma il segretario provincialedel Pd – e se da un lato è giusto punire chi lede l’immagine delle persone, in questo caso di amministratori pubblici e dirigenti comunali, è altrettanto vero che non si può privare i cittadini del diritto di raccogliere, ricevere o diffondere informazioni di pubblico interesse. La libera informazione consenteai cittadini, nelle società democratiche, la partecipazione consapevole alla vita pubblica. La querela non costituisce prova di un reato, ma spesso le denunce – comprese quelle infondante – producono procedimenti giudiziari che durano spesso anni e inibiscono il diritto di critica di ciascun cittadino». «Se l’amministrazione comunale di Campodimele, come si legge nella delibera di affidamento dell’incarico, è seriamente impegnata ad assicurare trasparenza e legalità, allora lo dimostri rivedendo la sua decisione. La trasparenza amministrativa è il principio che consente la partecipazione democratica all’azione amministrativa, ma nessuno è esente da critiche. E questo soprattutto chi governa – conclude Moscardelli – non dovrebbe mai dimenticarlo”.
