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Impronte digitali, ad Ardea si ricorda il maestro Califano

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Il 29 settembre nella Casa Museo Franco Califano ad Ardea si torna a celebrare la nascita del cantautore romano con “Impronte digitali”.

L’iniziativa alla sua quinta edizione, realizzata a cura dalla Trust Onlus Califano, in collaborazione con l’Amministrazione del Comune l’Associazione Filarmonica di Ardea, cambia il nome mantenendo alto lo scopo di sempre.

Prendendo spunto dai uno degli album più belli dell’artista, composto nel periodo più difficile della sua vita, la kermesse coniugando ancora una volta arte, cultura e buonumore, ricorda il Maestro, raccontando con affetto e ironia (la stessa che lo contraddistinse in vita) pregi, difetti, ma soprattutto la genialità che lo rese unico.
La Fondazione rappresentata da Antonello Mazzeo e Alberto Laurenti, musicisti e amici di sempre dell’artista, sceglie di farlo attraverso i pensieri e le parole di chi gli fu amico e/o estimatore.
Al tavolo dei relatori per accompagnare il pubblico attraverso le pieghe della poesia di Califano, Tonia Bardellino (sociologa e criminologa), Umberto Broccoli (giornalista e scrittore) Alessandro Meluzzi (Psichiatra, criminologo e scrittore) e Gino Saladini (medico, scrittore, autore teatrale).
“Siamo ben felici – dichiara Antonello Mazzeo – di portare avanti questo percorso volto a mantenere vivo il ricordo di un grande artista oltre che di una splendida persona che ha pagato un prezzo elevato per la sua autenticità. Così come la sua presenza non era solita passare mai inosservata anche la sua assenza oggi non genera silenzio. Franco continua a vivere attraverso la sua musica e le sue canzoni. Ringrazio tutti quelli che hanno reso possibile la realizzazione di questa manifestazione, credendo in noi”.
Lode alla Trust Onlus per il valore del lavoro svolto giunge dall’Amministrazione del Comune di Ardea che ha di recente ufficialmente premiato la Fondazione per il prezioso contributo culturale reso in questi anni al territorio.
Per la Fondazione anche il plauso del prof Broccoli che definisce l’iniziativa fondamentale per la conservazione della memoria dell’artista.
“In un mondo – dichiara – dove tutto è affidato, alla memoria artificiale e tecnologica ben vengano manifestazioni come queste in cui un grande artista come Califano torna a vivere nei racconti di chi l’ha amato e nella voce commossa di chi racconta le sue opere. Se dovessi esprimere un commento sul titolo della manifestazione di questa edizione, direi provocatorio, accattivante, in una sola parola un’istantanea del passato ”.
Parole di commozione espresse anche dallo scrittore Gino Saladini che dichiara di approcciare alla manifestazione con l’umiltà che si deve a grande autore . “Califano – dichiara – è il re dei cantautori. Mai criptico e capace di rendere in modo semplice un’emozione universale. I suoi versi sono poesia sia quando sceglie di comporli in dialetto che in un linguaggio più aulico. Califano è uno scrutatore dell’animo umano e la sua grandezza risiede nel sapere entrare a gamba tesa nelle emozioni e renderle con profonda semplicità. Nessuno, se non lui, avrebbe potuto, infatti, trasformare in poesia la bruttezza dell’inchiostro impresso, suo malgrado, sulle dita ”.
“In un momento storico come il nostro – dichiara Tonia Bardellino – in cui abbandono le crisi esistenziali, Franco Califano appare sempre più profetico e attuale. I suoi testi non si rivolgono difatti mai al passato, alla memoria, ma al suo essere, al suo vissuto che diventa quasi inevitabilmente il vissuto di ciascuno di noi. La sua filosofia esistenziale racchiusa non solo, in “tutto il resto è noia”, racconta perfettamente l’inquietudine umana, con un linguaggio intenso, profondo quanto semplice e diretto. Il tempo sta dando e darà, a mio parere, sempre più riscontro e meritato valore alla grandezza artistica e poetica di Califano. A tal proposito è fondamentale l’attività della Fondazione Onlus Califano che ringrazio soprattutto per la possibilità che offre di far conoscere Franco come persona e personaggio, unendo, ogni volta di più, in ogni occasione possibile, le tessere della sua vita e della sua opera, così originale e unica, in una sorta di mosaico che tuttavia non sarà mai finito. Perché mai finita, è la genialità, la purezza e la dannazione di quest’uomo”.
La serata che prenderà il via alle 17 nella sala della Casa Museo (aperta al pubblico sin dalle ore 16) sarà accompagnata dalle musiche di Califano intonate da Alberto Laurenti alla voce e alla chitarra e da Paolo Petrilli alla fisarmonica.

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