Che lo sviluppo di internet abbia cambiato tutto è una definizione riduttiva: si tratta di uno degli aspetti di una vera e propria rivoluzione che ha stravolto il vecchio modo di fare business. Un effetto dirompente, che ha provocato la sparizione di alcuni player e la profonda trasformazione degli altri per restare competitivi.
La fruizione on-demand
Il modello tradizionale di produzione di contenuti, a cui era agganciato il vecchio concetto di pubblicità, prevedeva una fruizione passiva da parte del consumatore. Era lo spettatore che andava dal contenuto, in certi orari e giorni quando il contenuto era disponibile. E all’interno del contenuto, erano inseriti messaggi pubblicitari impossibili da evitare. Oggi accade esattamente il contrario: Il consumatore 4.0 può scegliere con facilità fra una quantità pressoché infinita di contenuti e attività presenti in Rete.
Tutto grazie alla tecnologia moderna. Per esempio, può ordinare qualsiasi pasto online, senza dover andare in un bar. Oppure può andare al suo casinò online preferito come NetBet casino e rilassarsi nel comfort del suo salotto e immergersi nell’atmosfera del casinò. Non devi passare molto tempo a prepararti e a pensare al tuo vestito. Basta un clic e si è già trasportati in un altro luogo e si sente il suono delle monete nelle slot.
Ma in che altro modo ha cambiato il campo della pubblicità?
Questa è la prima, profonda differenza che rende marginali le inserzioni tabellari e gli spot che hanno caratterizzato la nostra vita di fruitori e di comunicatori. Il concetto di “prime-time” – con costi elevatissimi per spazi pubblicitari in certi orari, sta definitivamente tramontando, e questo si vede negli sconti dei listini delle agenzie media tradizionali.
Abbonamento e online content
Mentrele aziende più tradizionali continuavano a fornire soluzioni derivanti dal vecchio modo di fare pubblicità, quali banner e tabellari, l’evoluzione tecnologica ha sviluppato degli ad blocker che bloccavano questi messaggi promozionali. Con il risultato che i player più avveduti si sono rivolti a soluzioni in abbonamento, dove i fruitori del messaggio hanno a disposizione l’accesso a una serie di contenuti senza pubblicità.
Il risultato è che certi settori dell’advertising tengono ancora abbastanza bene, mentre altri stanno subendo un declino pronunciato. Il rapporto di PwC sull’industria del settore pubblicitario in Italia ha evidenziato una crescita globale fino al 2023 del 4,3%, ma con percentuali molto diverse fra i vari comparti. Mentre libri ed e-book tengono, quotidiani e riviste stanno declinando molto rapidamente, dato che le persone ormai si informano online e sui social media, e gli articoli disponibili sulle testate spesso non giustificano il costo dell’abbonamento, o quando disponibili liberamente, sono infarciti di pubblicità.
La customer journey al centro
In poche parole, questi nuovi strumenti hanno dato al consumatore la possibilità di scegliere: e avendo finalmente in mano la bacchetta del comando, i consumatori stanno “bacchettando” chi forniva contenuti di scarsa qualità – e rivolgendosi altrove. La rivoluzione digitale, per sua stessa natura, apre i mercati e la concorrenza a un livello globale, e quindi permette a tutti di crearsi la propria customer journey scegliendo fornitori e contenuti ovunque.
Aldilà delle barriere linguistiche, questo significa che da qui in avanti per essere competitivi i media dovranno alzare il livello dell’asticella sui contenuti, e soprattutto curarsi dei propri clienti, ricordando che, oggi più che mai, il cliente ha sempre ragione.