Incendio all’impianto di rifiuti di via Ferrari, a Ciampino: operazioni ancora in corso. Finestre chiuse e limitare gli spostamenti. I vigili del fuoco del Comando Provinciale di Roma, con gli uomini dei vari distaccamenti dei Castelli Romani, sono ininterrottamente al lavoro da ieri mattina alle 8.45, quando è scattato l’allarme per le fiamme altissime che si erano sollevate dall’impianto di Ciampino, in zona Appia Nuova, a ridosso del Comune di Marino.
A vigilare l’intera area anche le forze dell’ordine ed i sanitari del 118.
A bruciare, da ieri, montagne di rifiuti indifferenziati ed ingombranti dell’impianto di proprietà della “Ecologica 2000”. Occorreranno diversi giorni per bonificare l’intera area e soffocare anche gli ultimi focolai che continueranno ad essere alimentati dagli ammassi di rifiuti.
Un grossa nube di fumo nero (visibile in tutta l’area dei Castelli ed oltre), già ieri mattina, ha invaso l’intera area e l’odore acre ha raggiunto migliaia di abitazioni.
Per questo, il Servizio Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione della Asl Roma, ha fatto sapere che “il personale ARPA Lazio ha proceduto ad installare le centraline per il monitoraggio della qualità dell’aria.
In attesa degli esiti delle indagini analitiche condotte, nonché del modello di dispersione degli inquinanti atmosferici nell’area interessata dall’evento, a tutela della salute della popolazione laddove sia visibile il fumo e l’odore dovesse essere intenso:
− tenere chiuse porte e finestre;
− limitare gli spostamenti allo stretto necessario;
− lavare con accuratezza frutta e verdura di produzione propria;
− limitare l’utilizzo di impianti di climatizzazione e di trattamento dell’aria in genere, prevedendo in seguito accurata pulizia dei filtri.
Ad avvenuta comunicazione del completamento delle operazioni di spegnimento da parte dei Vigili del Fuoco nonché all’acquisizione degli esiti degli accertamenti in corso da parte delle autorità preposte, si provvederà a fornire ulteriori misure di precauzione ritenute necessarie ovvero alla revoca di quanto sopra disposto”.
