In seguito all’incendio avvenuto presso lo stabilimento Eco X di Pomezia, i 21 comuni della Città metropolitana di Roma Capitale hanno emesso, sin dalle prime ore, comunicati/ ordinanze con cui sono state diramate precise indicazioni agli abitanti.
“È a tutti evidente – commentano i cittadini pentastellati – che Aprilia è geograficamente molto più vicina al sito in questione rispetto a numerosi altri comuni facente parte della Provincia di Roma ed è altrettanto evidente che il vento debole da Maestrale nella serata del 5/5 ha sospinto i fumi proprio sulla città di Aprilia con numerosi nostri concittadini che hanno lamentato odori acri.
Noi Grillini e Cittadini Pentastellati ci domandiamo perché la Provincia di Latina non ha effettuato alcun comunicato in merito se non pubblicare la nota dell’ARPA.
Come è possibile che sia scattato un processo di valutazione che ha portato a dare l’allarme a molti chilometri di distanza dall’evento mentre il Comune di Aprilia ha emesso un primo comunicato tendente a sminuire l’evento?
Come mai il secondo comunicato che non fa altro che richiamare l’ordinanza del sindaco di Pomezia, da un lato continua a sminuire l’accaduto sul nostro territorio ma dall’altro suggerisce gli stessi accorgimenti dei comuni limitrofi, per non creare allarmismi che si sarebbero potuti rivelare infondati?
Nel giorno di sabato 6 maggio il vento dai quadranti meridionali ha sospinto, per nostra fortuna, i fumi lontani da Aprilia ma dato che numerose associazioni parlano di disastro ambientale e peggior incendio di rifiuti degli ultimi anni, ci si attende che continui per giorni, seppur in misura ridotta.
Ci chiediamo cosa succederebbe se i venti girassero da settori settentrionali Aprilia nuovamente in una zona sottovento, la Provincia ed il Comune continuerebbero a far finta di nulla, emenando dei semplici comunicati copia incolla oppure, come quello del 6 maggio?
Noi riteniamo che la salute pubblica debba essere tutelata in via cautelativa secondo il principio di precauzione; sono necessarie indicazioni chiare sul da farsi, limitando eventualmente anche tutte le attività ludiche all’esterno, fino a quando non si avranno risultati certi sulla qualità dell’aria che ci stiamo respirando!”.