Inchiesta sulla morte della 16enne di Cisterna Desirée Mariottini, uccisa nell’ottobre del 2018 da un mix di droghe e psicofarmaci in uno stabile abbandonato di via dei Lucani, nel quartiere San Lorenzo, a Roma. I risultati degli esami sul Dna confermano lo stupro di gruppo e incastrano tre dei quattro stranieri attualmente in carcere. Le analisi, infatti, avrebbero tracciato 3 codici genetici su 4.
Le tracce che confermerebbero la violenza sessuale appartengono a Mamadou Gara e Yusif Salia; non confermano lo strupo, invece, le tracce trovate sul corpo di Desiréee appartenenti a Chima Alinno. Assente il Dna del quarto indagato, Brian Minteh. Tutti e 4, comunque, sono accusati di omicidio volontario e restano indagati anche per abusi sessuali.
Nell’inchiesta è coinvolta anche la 21enne Antonella Fauntleroy, originaria della Repubblica Botswana, arrestata lo scorso 15 febbraio a Roma dalla Polizia e ritenuta responsabile di aver ceduto droga, in maniera continuativa e aggravata, alla 16enne di Cisterna, anche nei giorni precedenti alla sua morte.