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Ispezione del Nas di Latina in 24 residenze per anziani della provincia, 10 non erano conformi. Per una struttura di Aprilia ordinanza di chiusura.

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Ispezione dei Carabinieri del Nas di Latina in 24 residenze per anziani della provincia. Dieci strutture non sono risultate conformi. Per una struttura ricettiva per anziani di Aprilia, del valore di circa 300mila euro, è scattata addirittura un’ordinanza di chiusura: operava, infatti, in assenza delle necessarie autorizzazioni; ai titolari è stata contestata una sanzione amministrativa di circa 8.500 euro. Tre in tutto le violazioni amministrative contestate in provincia, per cui sono state emesse sanzioni per un totale di 13mila euro; i militari del Nas hanno riscontrato la mancanza di titoli autorizzativi, carenze igienico/sanitarie e strutturali e mancata notifica all’autorità sanitaria.

Negli ultimi due mesi, i militari del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Latina, coadiuvati dai colleghi delle locali Stazioni Carabinieri, hanno intensificato i controlli presso le strutture sanitarie di riabilitazione e socio assistenziali, quali le residenze sanitarie assistite (RSA) e le case di riposo, con lo scopo di verificare la corretta erogazione dei servizi di cura ed assistenza a tutela delle persone indifese. I controlli si sono concentrati soprattutto in occasione delle trascorse festività, quando si verifica solitamente un aumento della domanda di ospitalità di persone anziane presso strutture ricettive, a cui non sempre corrisponde il mantenimento del livello assistenziale, sia in termini di numero di operatori che di qualità del servizio fornito.

Le strutture ispezionate tra le province di  Latina e Frosinone sono state in totale 30 e le non conformità accertate sono 14, con conseguente irrogazione di sanzioni pecuniarie per circa 30.000 euro, per carenze igienico sanitarie/strutturali, per mancata notifica all’autorità sanitaria e per mancanza del titolo autorizzativo al funzionamento.

Tutte le 14 strutture sono state segnalate all’autorità amministrativa competente che ha pertanto diffidato le stesse ai sensi della L.R. 41/2003, a provvedere alla regolarizzazione delle non conformità riscontrate, tra cui il mancato rispetto rapporto operatori qualificati/ospiti, la non corretta gestione documentale (manuale HACCP, programmazione turni, organigramma struttura), il sovrannumero degli ospiti rispetto a quelli autorizzati e per le carenze strutturali.

Nella provincia di Latina sono state controllate 24 strutture di cui 10 non conformi.

Tre le violazioni amministrative accertate, per un ammontare di circa 13.000 €, contestate per la mancanza di titolo autorizzativo al funzionamento, per le carenze igienico/sanitarie e strutturali e per la mancata notifica all’autorità sanitaria.

In particolare ad Aprilia è stata ispezionata una struttura ricettiva per anziani risultata attivata in assenza del previsto titolo autorizzativo, per la quale il Comune, interessato da questo nucleo, ha emesso la prevista ordinanza di chiusura. Contestata sanzione amministrativa di circa 8.500 euro; il valore della struttura chiusa ammonta a circa 300.000.

Nella provincia di Frosinone:

Sono state controllate 6 attività di cui 4 non conformi. Due le violazioni amministrative accertate, per un ammontare di circa 17.000 euro, contestate per la mancanza di titolo autorizzativo al funzionamento.

In particolare, a seguito di controllo presso una comunità alloggio per anziani ricadente nel comune di Arnara, è stato riscontrato l’utilizzo di locali diversi da quelli autorizzati, per cui è stata elevata una sanzione amministrativa di circa 8500,00 euro. Inoltre, gli uffici comunali preposti, a seguito di segnalazione inoltrata da questo nucleo, hanno disposto la chiusura e il divieto di utilizzo degli stessi. Il valore dei locali chiusi ammonta a 50000 euro.

Analoga situazione è stata riscontrata presso il comune di Atina, che informato da questo Nucleo, ha emesso ordinanza di chiusura e di divieto di utilizzo dei locali di una comunità alloggio per anziani. Anche in questo caso al titolare è stata contestata una sanzione amministrativa di circa 8.500 euro. Il valore dei locali chiusi ammonta a circa 50000 euro.

Nel corso degli ultimi due mesi, a livello nazionale, il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute ha realizzato, d’intesa con il Ministero della Salute, una campagna di controlli a livello nazionale presso strutture sanitarie di riabilitazione e socio assistenziali, che ha portato all’ispezione di oltre 600 centri destinati ad ospitare persone anziane e con disabilità, rilevando irregolarità presso 191 di esse, pari al 32%.

I controlli da parte dei Carabinieri NAS, intensificati ancor di più in concomitanza del periodo delle Festività natalizie, sono stati finalizzati ad assicurare la corretta erogazione dei servizi di cura ed assistenza, nonché il rispetto di tutte le misure destinate alla tutela ed incolumità delle persone ospitate.

Tra questi aspetti, è stata oggetto di verifica l’applicazione delle misure di prevenzione agli incendi, in considerazione di recenti fatti di cronaca relativi a roghi che hanno colpito strutture sanitarie. Nello specifico, i Carabinieri NAS hanno rilevato 11 strutture irregolari per la mancata richiesta/rinnovo dei certificati per la prevenzione degli incendi, l’omessa revisione degli estintori e carenze nella funzionalità degli impianti destinati alla prevenzione o all’eliminazione dei pericoli, che hanno determinato, nelle situazioni più gravi, la chiusura della struttura e il trasferimento degli ospiti.

Tra le restanti irregolarità, circa il 60% hanno riguardato inadeguatezze strutturali, gestionali ed autorizzative, quali l’abusivo ampliamento della capacità ricettiva con presenza di un numero superiore di anziani rispetto al limite consentito e la conseguente inadeguatezza degli spazi disponibili aventi capacità inferiore rispetto a quella prevista.

Complessivamente sono stati deferite all’Autorità giudiziaria 43 persone ritenute responsabili di esercizio abusivo della professione medica/infermieristica, detenzione di farmaci scaduti e violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, nonchè sanzionati ulteriori 153 gestori e responsabili delle strutture, per un ammontare di oltre 67.000 euro.

Sono stati inoltre eseguiti provvedimenti di sospensione dell’attività e di chiusura nei confronti di 12 strutture risultate abusive o gravemente deficitarie in materia sanitaria ed edilizia, giudicate incompatibili con la permanenza degli alloggiati, per un impatto economico stimato di oltre 9 milioni di euro.

I Carabinieri NAS continueranno a monitorare il mantenimento di adeguati livelli di assistenza offerti da Residenze Sanitarie Assistite, case di riposo, comunità alloggio e strutture similari, al fine di tutelare la salute e la dignità di una delle fasce considerate più sensibili della società, nonché proteggerne l’incolumità verificandone l’aderenza alle norme di sicurezza.

Tra gli interventi si evidenzia:

Nas Alessandria

Presso una residenza per anziani della provincia di Alessandria sono stati deferiti in stato di libertà la responsabile della struttura e un’operatrice, ritenute responsabili in concorso di esercizio abusivo della professione infermieristica. Disposta la chiusura dell’attività e la sospensione del titolo autorizzativo in considerazione delle gravi carenze strutturali e igienico sanitarie, anche in materia di sicurezza fisica e antincendio. Sono così stati trasferiti presso altre strutture i 29 ospiti, di cui 15 non autosufficienti.

Nas Pescara

Sanzionati i legali responsabili di una casa di riposo e di una comunità alloggio ubicate rispettivamente nelle provincie di Pescara e Chieti a causa del numero eccessivo di anziani ospitati (in un caso 13 ospiti oltre il limite consentito dal titolo autorizzativo).

Nas Ragusa

Disposta la sospensione di una comunità alloggio per anziani di Siracusa per l’omesso rispetto degli standard strutturali ed organizzativi previsti, l’attivazione di un centro diurno non autorizzato e l’abusivo ampliamento della capacità ricettiva. Il valore della struttura è pari a 400.000 euro. Presso un’altra struttura ubicata nella medesima provincia, è stata deferita in stato di libertà la titolare per aver condotto la casa di riposo con 32 posti letto, senza essere in possesso del prescritto certificato di prevenzione incendi, mai richiesto.

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