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La denuncia dei Grillini Apriliani: “Degrado infinito all’autoparco”

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I Grillini Apriliani tornano sul tema del degrado per parlare dello stato in cui versa l’autoparco.

“Correva l’anno 2014 quando noi Grillini Apriliani, a seguito di una verifica all’interno dell’autoparco, evidenziammo e segnalammo, sia ai media che alle competenti Autorità, il grave stato di abbandono e degrado di quell’area dove abbandonato sull’asfalto si poteva vedere di tutto, dai fusti di olio esausto lasciati alle intemperie a raccolte di documenti abbandonati, da mobili a materiale di risulta, insomma, era una vera discarica a cielo aperto.

Analogamente ad allora, la situazione si ripropone negli stessi termini di una discarica a cielo aperto dove vi sono adagiati oltre a materiali di risulta, vecchi autoveicoli, come in uno sfasciacarrozze, sacchi di rifiuti di ogni genere, secchi di vernice anche arrugginiti e dei cassonetti, tanti cassonetti, come se non si fosse trovata un’area di stoccaggio più indicata.

Oltre a colpire la vista di chi entra all’interno dell’autoparco, sicuramente rimangono sorpresi anche i visitatori dell’attiguo parco di viale Europa i quali non possono non notare quella montagna di cassonetti che impedisce loro la vista di parte dell’orizzonte e che sembra vanificare il lodevole operato del CdQ che ha riportato in vita il citato parco.

Certo, quella lunga ed alta fila, che assomiglia ad un treno i cui vagoni sono idealmente rappresentati dai cassonetti e che per taluni potrebbe rappresentare un capolavoro di arte contemporanea, in realtà ci fa sorgere il dubbio che possa rappresentare una fonte di pericolo sia dal punto di vista della caduta dei cassonetti sovrapposti in così grande numero sia sotto l’aspetto igienico ambientale se quei cassonetti non fossero stati igienizzati prima della loro rimozione dal centro cittadino in seguito all’introduzione della raccolta Porta a porta.

Facciamo notare che forse si poteva trovare un posto più confacente allo stoccaggio di quei cassonetti visto che l’intera area è potenzialmente accessibile a tutti, anche a bambini frequentatori del parco limitrofo magari incuriositi di intraprendere un nuovo gioco proprio tra quei cassonetti, ipotesi, questa, da non sottovalutare considerando, che proprio la curiosità dei bambini potrebbe portarli a una non corretta valutazione del rischio/pericolo in cui incorrerebbero, valutazione, invece, che avrebbero dovuto fare i vari responsabili di questo scempio.

In un post

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10211591416728278&id=1451353047

abbiamo anche letto che l’Assessore Lombardi, invece di fare “mea culpa”, prova ad individuare tra i presunti colpevoli la moribonda Multiservizi, che non può più discolparsi, o addirittura i carristi della ABCA, sempre corretti nel chiedere il carrabile quando serviva per versarvici i rifiuti prodotti a seguito della realizzazione dei carri carnascialeschi.

Gli amministratori cittadini, anche se nell’ambito delle proprie competenze, tendono spesso a scaricare le proprie responsabilità sugli altri, come sembra fare in questa circostanza l’Assessore Lombardi e, sull’argomento cassonetti, non può non tornarci in mente il “selfie” propagandistico che ha accompagnato la rimozione dell’ultimo cassonetto dalla città che però celava una tardiva introduzione totale della raccolta porta a porta e non faceva trasparire una azione forse non completamente programmata e finalizzata vista il posizionamento, su un’area decisamente impropria, dei cassonetti rimossi.

A questo punto ci chiediamo se, nella fase di rimozione dei cassonetti propedeutica alla completa entrata in vigore della raccolta Porta a porta, l’Assessore si sia coordinata, come riteniamo giusto che fosse, con la Multiservizi oppure no e chi abbia deciso l’autoparco come meta del viaggio dei cassonetti dopo la loro rimozione.

Ci chiediamo, inoltre, come è possibile che l’Amministrazione non ne sapesse nulla e non sapesse nulla neanche di tutto il materiale, sopra elencato e lì abbandonato.

In ultimo, chiediamo all’Amministrazione cosa si sia aspettato e cosa si aspetta ancora per ripristinare il decoro dell’area”.

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