Si è parlato di giustizia riparativa con Agnese Moro all’Istituto Rosselli di Aprilia, dove
questa mattina è intervenuta la figlia dello statista assassinato negli anni di piombo per raccontare un percorso doloroso, ma anche di scoperta, di incontro con chi, dall’altra parte ha fatto molto male pensando di essere nel giusto. Lo scopo delle pene è permettere una riflessione che possa far tornare tra noi chi ha commesso un reato, ha ricordato Agnese Moro citando l’art. 27 della Costituzione.
Sulla responsabilità della morte di Aldo Moro la risposta di Agnese a uno studente che ha chiesto circa la responsabilità della Democrazia Cristiana, Agnese è stata netta: “Ovviamente la responsabilità è di chi ha premuto il grilletto. Non toglierei alle persone la responsabilità di aver fatto quelle cose. Ma la DC in quei giorni ha sovvertito la scala di valori della nostra Costituzione, che sono le persone, la loro incolumità, la loro inviolabilità”.
Alla domanda se crede ancora nello Stato, nella politica, Agnese Moro ha risposto: “Io ho fiducia nelle nostre istituzioni, vado a votare. A volte nelle istituzioni ci sono da persone che non dovrebbero abitarle, ma questo non è colpa dello Stato”.
L’incontro all’Istituto Rosselli di Aprilia, diretto dalla professoressa Antonietta De Luca, si è svolto nell’ambito del progetto “Un’esperienza di Giustizia riparativa sociale e di comunità“.
La presentazione e il coordinamento sono stati a cura dell’avvocato Pasquale Lattari, dell’avvocato Roberto Paolo De Vito e della professoressa Maria Luisa Iorio. Sono intervenuti, oltre alla dirigente De Luca, il professor Giovanni Lodigiani (in videoconferenza), docente di Giustizia riparativa all’Università Insubria Como, la dottoressa Monica Sansoni, Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Lazio, il professor Antonello Di Mario, docente LUMSA e studioso di Aldo Moro. Tra il pubblico in sala anche l’assessore Francesca Barbaliscia.
A fine evento un gruppo musicale del Rosselli ha omaggiato i presenti con alcuni brani.
A ma’…conosci solo sfigati”
Le parole di una figlia, dei familiari che hanno visto giorno dopo giorno