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La rassegna “Radure – Spazi culturali lungo la Via Francigena del Sud” si chiude a Priverno con tre serate d’eccezione il 16, 17 e 18 Settembre.

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La rassegna “Radure – Spazi culturali lungo la Via Francigena del Sud”, dopo un intenso calendario di appuntamenti che hanno toccato le cittadine di Norma, Segni, Cori, Sermoneta e Maenza – si chiude a Priverno con tre serate d’eccezione: il 16, 17 e 18 Settembre Tutti gli eventi sono ad ingresso gratuito.

Giunge alla sua quarta edizione Radure. Spazi culturali lungo la Via Francigena del Sud a cura dei Comuni di Priverno (capofila), Norma, Segni, Cori, Sermoneta e Maenza grazie al contributo della Regione Lazio e nell’ambito del progetto integrato Invasioni Creative di ATCL – Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio, in collaborazione con la Compagnia dei Lepini, primo festival di valorizzazione del patrimonio culturale del sistema territoriale dei Monti Lepini, dedicato ai luoghi della cultura attraversati dal cammino spirituale della Via Francigena del Sud.

Dal 2019 Radure rappresenta la proposta culturale d’eccellenza per promuovere il territorio e rilanciarne l’immagine, attraverso la commistione tra le arti dello spettacolo dal vivo, le identità dei luoghi e la partecipazione attiva delle realtà operanti in questi splendidi Comuni.

L’edizione 2022 del festival Radure vuole accendere i riflettori sul femminile attraverso un viaggio nell’arte dello spettacolo dal vivo, guidato da donne e che di donne parla.

Il 16 settembre ore 19.00 al Teatro Comunale Gigi Proietti, la Compagnia Acta Teatro presenta GLI ULTIMI DI CARNEVALE overo per santità finta in sommo grado, atto unico di e con Lucia Viglianti e Marina Tufo, allestimento scenico Renzo Viglianti.

Roma. Carnevale del 1743. I “grandi freddi” (la peste) stanno seminando vittime fra la popolazione romana. Ma tutto sembra procedere normalmente: la festa al Corso, gli spettacoli teatrali, la corda data ai rei. Fra le vittime, un Eminente Cardinale. Due donne, originarie dello stesso paese del defunto, strane figurine dall’identità incerta – sospese tra l’essere donne del popolo, povere maschere, attrici ambulanti o colte girovaghe notturne – si aggirano in uno spazio occupato solo da vecchie casse di legno, con le quali disegnano i luoghi dei loro racconti. Sanno che non potranno né recitare, né andar di notte dopo l’Angelus. Ma l’intenzione delle due è ben diversa: proprio davanti S. Maria sopra Minerva, sede dell’Inquisizione, mettono in scena l’istruttoria vera fatta ad una donna anni prima. La fame, il freddo, i ricordi, le passioni, daranno origine ai racconti e alle visioni dei molti personaggi, attraverso i quali, in un’intricata successione dei fatti, le due girovaghe porteranno in luce l’ingiustizia di un’altra condanna dell’Inquisizione, data ad un’altra donna del loro paese. I ruoli sono affidati solo alle due attrici, che, utilizzando diversi registri recitativi, nonché varie lingue – dal latino all’italiano antico, al dialetto e anche con il canto – impersoneranno tutte le figure, attraverso la continua affabulazione e gioco – tragicomico – tra santità e finzione (del teatro, della visione e dei fatti realmente accaduti).

Il 17 settembre ore 21.00 all‘Auditorium Infermeria dei Conversial Borgo di Fossanova Pamela Villoresi e Marco Scolastra al pianoforte in LA MUSICA DELL’ANIMA ritratto di Eleonora Duse tra le note della sua epoca, di Maria Letizia Compatangelo.

«Eleonora Duse: un mito del teatro, un esempio di coraggio, una passionaria innamorata della libertà. Formatasi con l’anima e l’arte in generale, ma soprattutto attraverso la musica.

Ed io, attrice, cavalla

 selvatica della scena che sempre ha mal sopportato morsi e briglie, come posso non sentirmi in debito, come non amarla?Questo recital è per me un modo di sdebitarmi un po’ con lei, un’occasione (attraverso il bel testo di Maria Letizia Compatangelo) di far conoscere una grande donna e artista italiana, e tanta musica della sua epoca che abbiamo, erroneamente, dimenticato troppo presto, ma che potremo finalmente riascoltare grazie alla maestria e alla sensibilità di Marco Scolastra» racconta Pamela Villoresi.

Questo spettacolo – grazie alla recitazione di una nostra grande interprete, Pamela Villoresi, e alle musiche suonate da Marco Scolastra – vuole ripercorrere il lungo viaggio di Eleonora sulle vie del teatro e del mondo, in un dialogo appassionato tra recitazione e musica che ci restituisca l’atmosfera e il senso della vera storia di Eleonora Duse, una storia ricchissima (molto oltre il rapporto con D’Annunzio, di cui si parla solitamente), piena di luci e ombre capaci di avvincere e sorprendere il pubblico. Una storia che racconta il teatro e il cinema mondiali tra otto e novecento e che attraversa la società italiana, con i suoi più grandi protagonisti, dall’Unità d’Italia al fascismo.Il suo stile di recitazione così scarno, intenso, sensuale, denso di pause, fortemente emozionale, era quasi una partitura musicale che penetrava i personaggi per renderli al pubblico in una creazione d’arte in comunione con esso, servendosi di tutto il corpo, del gesto come della parola e dello sguardo.

«Donna indipendente e coraggiosa, artista generosa e esigente, Eleonora Duse fu una pioniera in molti campi dell’arte e della vita. Grande amica di Matilde Serao, di Ellen Terry, di Isadora Duncan e Gordon Craig, era un’intellettuale curiosa di ogni forma d’arte e la sua storia si intreccia più volte con la storia della musica: dalle melodie di Napoli, città che vide nel 1878 la nascita della sua stella nel firmamento dell’arte, al melodramma di Verdi, Mascagni e  Puccini – che lei visse attraverso l’amore per Boito, l’amicizia con Giacosa e il rapporto di capocomica con Verga, di cui interpretò La lupa – , all’impressionismo francese a cavallo tra i due secoli, sullo sfondo del rapporto di amore e rivalità con la grande Sarah Bernhardt, ai compositori russi, che conobbe nelle sue ripetute e trionfali tournée, sino alle note di Rhapsody in blue, che il 12 febbraio 1924 dalla Aeolian Hall di New York stupirono l’America e il mondo intero, proprio mentre Eleonora era lì, negli Stati Uniti, per la sua ultima trionfale tournée» racconta Maria Letizia Compatangelo

Il 18 settembre ore 19.00 al Parco Archeologico Privernum il concerto di EKO ORCHESTRA un ensemble di chitarre che conta circa 40 elementi e tutti ragazzi tra i 11 e 22 anni. Nasce nel 2008 dal Festival Internazionale della Chitarra di Castrocielo (FR) evento in cui molti giovani si appassionano alla Musica e alla Chitarra e vince il Concorso LAZIOSound 2022 nella categoria BORDERLESS. Il gruppo si è specializzato nel trattare il repertorio rock sfruttando le potenzialità timbriche della Chitarra Classica.

Radure. Spazi culturali lungo la Via Francigena delSud – IV edizione è dal 14 agosto al 18 settembre 2022, in ognuno dei 6 Comuni con un ospite d’eccellenza, grandi donne della scena teatrale e di quella jazz – Susanna Stivali, Gioia Salvatori, Giuliana De Sio, Iaia Forte, Mascia Musy, Giada Prandi, Pamela Villoresi – affiancato da compagnie professioniste locali (Eko Orchestra, Matutateatro, Compagnia teatrale Le Colonne, Acta Teatro, l’ensemble Coro InCantu e la compagnia di danza GKO Company), per un totale di 16 spettacoli in altrettanti luoghi della cultura.

Tutti gli eventi sono ad ingresso gratuito.

Per informazioni: tel. 333 3216929(dalle ore 9.00 alle ore 17.30); www.atcllazio.it

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