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La “smorfia” e la “cabala” napoletana: cosa sono e come non confonderle

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Quando pensiamo ad uno straniero che si immagina l’Italia sappiamo per certo che la sua mente vagherà un po’ per tutto lo Stivale soffermandosi sulle città più iconiche e sui monumenti storici più importanti. La Torre di Pisa, il Colosseo di Roma, i Canali di Venezia, il Duomo di Milano, ma soprattutto Napoli e le sue bellezze che sorgono dove la tradizione incontra il mare ed il sovrannaturale.

Ne sanno qualcosa dei grandi artisti partenopei come i compianti Massimo Troisi, Pino Daniele, Edoardo De Crescenzo e tanti altri ancora. Delle grandi personalità che hanno mescolato il folklore di Napoli con il loro “campo di specializzazione”, sia che si trattasse di cinema, di teatro oppure di musica.

Poi si potrebbe aprire anche tutto un altro filone di discussione riguardo al capoluogo campano grazie alla sua squadra in Serie A, che conserva ancora il ricordo del mitico e compianto Diego Armando Maradona, che continua a raccogliere consensi e puntate sui siti di scommesse con streaming.

Oltre alla sua cucina prelibata, in grado di incantare sia forestieri che altri italiani ogni volta che si siedono a tavola, Napoli è anche una città pregna di misteri e tradizioni che vanno a legarsi indissolubilmente al mondo del gioco. Tolte le famose carte napoletane, la città partenopea è famosa per la “Smorfia Napoletana” e la “Cabala Napoletana”. Ma di che cosa si tratta esattamente? Scopriamolo assieme!

Prima di tutto la “Cabala Napoletana” non ha niente di sovrannaturale o metafisico dato che si trattava di una sorta di antica associazione artistica che ha sempre cercato di aiutare e favorire gli artisti del luogo come testimonia l’affresco della Cappella di San Gennaro in pieno centro storico. Di contro, purtroppo, erano i metodi spesso brutali riservati ai “traditori” oppure ai pittori provenienti da altre regioni.

Per quanto riguarda la “Smorfia Napoletana”, invece, si tratta di un libro che fornisce una sua interpretazione dei sogni posta in abbinamento a dei numeri che si possono giocare al lotto oppure ad altri giochi simili ad esso.

La sua origine si perde nelle nebbie del tempo dove ci sono due possibili interpretazioni. Nella prima si fa riferimento alla cabala ebraica dove, ogni parola o segno nella Bibbia, ha il suo significato e quindi lo si può collegare ad un numero mentre, per la seconda, si tratta di una rivisitazione dei poteri dell’antico dio greco Morfeo che “regnava” incontrastato sui sogni delle persone.

Come avrete ben capito si tratta dunque di due origini ben diverse, ma che rimangono comunque basate sull’impatto che il “mondo dei sogni”, perciò più smaccatamente metafisico, ha su quello reale che vivono i comuni mortali.

Nella “Smorfia Napoletana”, dunque, ci sono una serie di numeri che vanno dall’uno fino al novanta e si collegano a detti ed esclamazioni oltre che personaggi ed eventi particolari. Per fare un esempio, se il numero uno è l’Italia, i rimanenti 89 possono riguardare elementi come ‘ (48), ‘a paura (90), l’omm ‘e mmerda (71) e così via. Li conoscevate già tutti quanti?

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