Accorpamento del Vittorio Veneto e del Classico, a Latina: i docenti non ci stanno. “Allo stato attuale la questione del dimensionamento – spiega il corpo docente dell’Istituto Vittorio Veneto Salvemini – è stata discussa solo genericamente e frettolosamente durante un Collegio docenti, dal quale è comunque emersa la nostra contrarietà alla fusione, per diversi motivi”. Per prima cosa, hanno precisato, si tratta di due istituti profondamente diversi. Le considerazioni dei docenti sono state inviate all’amministrazione provinciale di Latina, all’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio e all’Ufficio Scolastico Provinciale di Latina:
1) “non riusciamo a comprendere quali possano essere i criteri di armonizzazione delle esigenze didattiche, educative e di formazione specifica da applicare tra due istituti profondamente diversi; in particolare il nostro istituto si caratterizza per un’offerta formativa curvata verso le esigenze del tessuto economico del territorio, il venir meno della nostra specificità implica l’impossibilità di fornire alle imprese le professionalità da loro richieste;
2) Il nostro istituto, che è ormai un punto di riferimento anche per l’istruzione degli adulti e per l’alfabetizzazione degli stranieri, nonostante abbia perso l’autonomia soprattutto a causa del trasferimento forzato presso l’ex istituto Sani ubicato in zona disagiata, sta registrando nell’ultimo periodo un trend positivo di iscrizioni dato che il numero complessivo degli iscritti è attualmente poco al di sotto dei 600 alunni (e non ammonta a soli 400 come riportato in molti articoli giornalistici
3) Non comprendiamo perché, nonostante sia espressamente previsto dalle linee guida sul dimensionamento scolastico della Regione Lazio, non si sia mai nemmeno tentato di attivare un polo di percorsi di studio omogenei nel settore tecnico economico che andrebbe a migliorare la situazione di alcune istituzioni scolastiche fortemente sovradimensionate e che consentirebbe di razionalizzare l’offerta formativa territoriale
Pertanto abbiamo provveduto ad inviare tali considerazioni all’amministrazione provinciale di Latina, all’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio, all’Ufficio Scolastico Provinciale di Latina confidando che in futuro venga seriamente aperto un tavolo di discussione a cui possano partecipare tutti i soggetti coinvolti in modo da poter addivenire a decisioni condivise così come stabilito dalla normativa in materia”.