I dirigenti scolastici di diversi istituti della provincia di Latina hanno convocato i docenti questa mattina presso le rispettive scuole nonostante il Decreto varato nella tarda serata di ieri dal Governo che prevede la sospensione delle attività didattiche fino al 15 marzo per contenere e contrastare la diffusione del virus Covid-19. Lo denuncia la Gilda Unams del capoluogo pontino dopo aver ricevuto numerose segnalazioni da parte degli insegnanti rispetto a “convocazioni ad horas” di riunioni, Consigli di classe e Collegi dei docenti, disposte dai presidi di svariati istituti di ogni ordine e grado, per firmare la presenza o per discutere l’eventuale attivazione di forme di didattica a distanza nel periodo di chiusura legato all’emergenza coronavirus.
«La ratio del Decreto – evidenzia la coordinatrice provinciale della Gilda, Patrizia Giovannini – risiede nella necessità di ridurre al minimo le occasioni di assembramento di un numero considerevole di persone, tanto in luoghi pubblici che privati. Pertanto, considerato in media l’elevato numero di componenti di simili riunioni, tali convocazioni potrebbero con ogni probabilità ed evidenza costituire un’ingiustificata elusione al testo normativo».
All’art.1 comma 1 lett. a) il decreto stabilisce infatti che “sono sospesi i congressi, le riunioni, i meeting e gli eventi sociali, in cui è coinvolto personale incaricato dello svolgimento di servizi pubblici essenziali o di pubblica utilità”. Dunque la convocazione del collegio docenti violerebbe apertamente tale previsione. Lo stesso decreto, in particolare l’art.1 comma 1 lett. b), impone “il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”. «Tale circostanza sarebbe impossibile da garantire costantemente durante un collegio dei docenti considerata la scarsa ampiezza della maggior parte dei locali nei quali si svolgono» sottolinea Giovannini. «Non bisogna dimenticare inoltre – aggiunge la sindacalista – le relative norme contrattuali, che prevedono una programmazione anzitempo delle attività collegiali. Per cui sarebbe concepibile la convocazione in via straordinaria di un solo collegio, nel rispetto di tutte le misure di sicurezza e prevenzione indicate nel Dpcm».
«Per il personale Ata, che rimane in servizio in quanto non legato all’attività didattica – conclude Giovannini – sarà bene prevedere un orario flessibile e ridotto, oltre che il rispetto delle misure di sicurezza per la prevenzione e il contenimento della epidemia».