Polizia di Stato – Questura di Latina: Custodia cautelare in carcere per il ladro seriale protagonista di numerosi furti, individuato grazie alle indagini della Squadra Mobile
I poliziotti della squadra mobile di Latina, nei giorni scorsi, hanno eseguito l’ordinanza cautelare che ha disposto la custodia in carcere nei confronti di uno straniero, di origine algerina, responsabile di numerosi furi tentati e consumati ai danni di alcune attività del capoluogo cittadino.
I furti, tentati e consumati, si erano verificati tra i mesi di maggio e giugno di quest’anno. Il primo episodio, un tentato furto con scasso ai danni di una società concessionaria, aveva comportato l’arresto in flagranza dell’uomo, che era stato bloccato grazie al tempestivo intervento della Squadra Volante. In quell’occasione lo straniero era stato dunque identificato e fotosegnalato dagli agenti. Nelle settimane successive, una serie di ulteriori tentativi di furto ai danni di una caffetteria e di un negozio di abbigliamento del centro cittadino e due furti con scasso consumati ai danni di alcuni bar di Latina.
L’ipotesi investigativa che dietro tutti gli episodi vi fosse la stessa mano, visti i tempi e modalità di esecuzione dei reati, ha condotto gli investigatori della squadra mobile a concentrarsi sulla visione delle immagini di video sorveglianza di tutti gli esercizi coinvolti e sull’assunzione delle testimonianze. Grazie anche all’identificazione del presunto responsabile avvenuta durante il primo arresto dei poliziotti delle volanti, gli investigatori della Mobile hanno chiuso il cerchio sullo straniero.
I gravi indizi di colpevolezza evidenziati nei riscontri dell’attività d’indagine, la concreta possibilità di reiterazione dei reati ed il pericolo di fuga dello straniero, hanno portato il P.M titolare del fascicolo a richiedere per l’uomo la custodia cautelare in carcere, disposta nei giorni scorso dal G.I.P. ed eseguita dai poliziotti della Squadra Mobile di Latina.
Si ricorda che il procedimento è nella fase delle indagini preliminari, vige pertanto la presunzione di innocenza dell’indagato.