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Latina – Nuovo sequestro per l’immobile di Borgo Piave

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Nuovo sequestro per l’immobile di Borgo Piave a Latina. Le vicissitudini dello stabile, riconoscibile dall’ala che si affaccia sulla strada, sono iniziate nel 2015, quando è stato sequestrato per  la prima volta. A nove anni dall’inizio della vicenda, sono indagate due persone. Il complesso è costituito da 23 unità immobiliari più una commerciale, su quattro livelli oltre al piano seminterrato. Questa mattina militari del Nucleo Investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale del Gruppo carabinieri forestale hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo del G.I.P di Latina.

La nota stampa

Si rende noto che in data odierna militari del Nucleo Investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale del Gruppo carabinieri forestale hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dal G.I.P del Tribunale Ordinario di Latina – con il quale veniva accolta la richiesta formulata dalla Procura della Repubblica di Latina, inerente alla prosecuzione dei lavori di un centro residenziale e commerciale costituito da 23 unità immobiliari + una  unità commerciale, articolate su quattro livelli + piano seminterrato, della volumetria complessiva pari a metri cubi 9.762, situato in località Borgo Piave nel territorio del Comune di Latina.

Il complesso edilizio in questione risultava essere già stato sequestrato nel 2015 a seguito di precedente indagine che veniva definita con la sentenza di condanna del GUP del Tribunale di Latina del 17.07.2017, dove veniva accertato come la variante al PPE di Borgo Piave che ha conferito la nuova potenzialità edificatoria di oltre 9700 mc sia stata approvata con meri atti di Giunta sul falso presupposto che tale variante fosse conforme allo strumento urbanistico generale (PRG), laddove in realtà le modifiche apportate all’originario Piano Particolareggiato Esecutivo del 1987 incidevano in maniera rilevante sulle vigenti previsioni del PRG. – come comprovato anche dalla Deliberazione Commissariale n. 205 del 24.05.2016 di annullamento della revisione del PPE di Borgo Piave.

Con la predetta sentenza veniva impresso dal Giudice di I^ grado anche l’ordine di demolizione, il quale ancora non è stato revocato, sebbene i reati contestati allora siano ormai prescritti, in quanto il procedimento presso la Corte di Appello di Roma non si è ancora definito.

In tale contesto la ripresa dei lavori finalizzata alla cristallizzazione di una vera e propria lottizzazione abusiva non poteva essere autorizzata come nel caso di specie a fronte di una SCIA presentata nel mese di novembre 2023 dalla società titolare del complesso immobiliare, in variante al Permesso di Costruire n°41EP/2013, quest’ultimo dichiarato illegittimo dal Giudice di I grado.

Sul punto la SCIA in parola, per avere validità giuridica, doveva essere conforme alle previsioni urbanistiche vigenti, conformità che nel caso di specie risultava assente in virtù del fatto che il nuovo PPE di Borgo Piave risultava annullato dal Commissario Prefettizio con la Deliberazione Commissariale n.205 del 24.05.2016.

Allo stato il sequestro ha riguardato l’intero complesso edilizio, nonché l’area circostante delle dimensioni di mq. 3.715, mentre sono due le persone indagate dalla Procura della Repubblica (amm.re della società proprietaria e il progettista/direttore dei lavori) per il reato di lottizzazione abusiva.

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