Connivenze tra la mafia e politica: interrogatorio in carcere, a Roma Rebibbia, ieri mattina per l’ex consigliera regionale Gina Cetrone, imprenditrice di 48 anni Terracina finita in manette lo scorso mercoledì mattina nell’ambito dell’operazione “Scheggia”, condotta dalla Squadra Mobile di Latina. Operazione che ha portato all’arresto anche dell’ex marito, Umberto Pagliaroli, e di alcuni componenti del clan Di Silvio, di Armando, detto “Lallà” e di Gianluca e Samuele Di Silvio.
Tutti, a vario titolo, sono accusati – alla luce delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Renato Pugliese ed Agostino Riccardo – di estorsione, atti di illecita concorrenza e violenza privata, aggravati dal metodo mafioso.
L’interrogatorio di Gina Cetrone, ieri, è durato oltre due ore: l’ex consigliera regionale ha rigettato ogni accusa, sostenendo – per la vicenda dell’affissione dei manifesti elettorali risalente al 2016 – di essere stata costretta dal clan ad affidare a loro affiliati l’incarico. Per lei, gli avvocati, anche richiesto la revoca o la sostituzione della misura restrittiva; il Gip si è riservato di decidere.
Si è, invece, avvalso della facoltà di non rispondere, l’ex marito, Umberto Pagliaroli.
