Linea dura della Multiservizi di Aprilia contro i “no vax”. Dopo il ricorso presentato da due dipendenti perché non volevano sottoporsi al vaccino anti-Covid – come invece richiesto dall’azienda – il Tribunale ordinario di Latina, sezione lavoro feriale, ha deciso: il vaccino va fatto, altrimenti scatta la sospensione dalle attività lavorative. Questo, dunque, accadrà per le due dipendenti dell’Asam che non possono in alcun modo decidere di non vaccinarsi e continuare a lavorare a contatto con oggetti fragili. Sin da subito la nuova gestione dell’Asam ha messo in campo regole chiare su questo tema: il Vaccino contro il coronavirus è necessario per tutelare se stessi e gli altri soprattutto sul luogo di lavoro.
Una policy aziendale resa nota a tutti i dipendenti. Due lavoratrici però hanno invece rivendicato il loro diritto a non vaccinarsi, rifiutando ogni imposizione. Per questo hanno presentato ricorso al Tribunale del lavoro. La decisione dei giudici invece ha dato ragione all’azienda difesa dall’avvocato Stefano Ricci.
Il Tribunale sottolinea naturalmente che: “il lavoratore ha senz’altro il diritto alla libertà di cura, costituzionalmente tutelato, ma deve essere altresì garantita la salute e l’incolumità altrui, parimenti tutelata dalla Carta Costituzionale ex art. 2, trattandosi della salute e della sicurezza dei colleghi, dei terzi che non possono sottoporsi al vaccino o per i quali il vaccino non è ancora accessibile”.
Le due dipendenti, quindi, restano sospese dal servizio come deciso già dall’Asam ed oltretutto senza stipendio.