“Liquidare l’Asam vuol dire liquidare il futuro di Aprilia”. Così la lista Aprilia in Prima Linea interviene sulla questione che da un paio di mesi tiene banco, ovvero la rottamazione dell’Aprilia Multiservizi anche alla luce della relazione inviata dal Ministero dell’Economia che ha segnalato una serie di pesanti irregolarità nella gestione. “E’ il momento di questa amministrazione di fare il mea culpa – spiega Aprilia in Prima Linea – privatizzare servizi importanti per la comunità è una scelta scellerata, Terra si assuma le proprie responsabilità”. Domani mattina, intanto, in una Commissione Congiuta si parlerà proprio della relazione del Mef e delle irregolarità che riguardano la Multiservizi.
“La differenza tra chi ha una visione di lungo periodo della politica e dell’amministrazione di un grosso ed importante centro come Aprilia, e chi dopo anni di chiacchiere e di lassismo, decide di pregiudicare il futuro dei cittadini non investendo e anzi liquidando un asset strategico come l’Asam, – commenta Sabrina Esposito Montefusco – è abissale. Alcuni sepolcri imbiancati che recentemente hanno avuto anche il coraggio di pontificare, dovrebbero invece fare mea culpa e proseguire il loro silenzio visto che nessuno rimpiange l’epoca della loro attività. L’assurda decisione di liquidare la Multiservizi è la ciliegina sulla torta della gestione della coalizione finto-civica che dal 2009, non ha fatto altro se non chiacchere e danni al tessuto economico e ambientale della città. Ciò che non sono riusciti ad ottenere convincendo sindacati, maestranze e cittadini ora provano ad ottenerlo gettando alle ortiche un’azienda che, seppur straordinariamente migliorabile e con tanti lati oscuri, rappresenta l’unico esempio di struttura al servizio del cittadino operativa e interamente pubblica. L’Amministrazione Terra è dal 2009 che governa e non ha avuto il coraggio di metter mani seriamente, invertendo la rotta, poiché l’unico suo vero obiettivo era la privatizzazione dei servizi a discapito degli interessi della collettività. Infatti, questa scelta comporterà sia per le casse pubbliche e sia per le tasche dei cittadini enormi ulteriori sacrifici. Bisogna poi ricordare che il famoso debito dell’Asam è interamente verso l’Inps e quindi verso lo Stato, per mancati versamenti contributivi fatti dagli amministratori e dai politici e non certo dai dipendenti che sono gli unici a dover essere salvaguardati. Mentre non comprendiamo con quale faccia alcuni presunti tecnici, si permettono di dettare le strategie nonostante anch’essi siano pesantemente invischiati nel mancato risanamento dell’azienda. L’Asam è stata utilizzata sin da subito dalla politica come bad company, trasferendo ad essa tutto ciò che non produceva utile lasciando alle ditte esterne i lavori che portavano guadagni. Nonostante ciò la Multiservizi ha gli ultimi bilanci addirittura in attivo o in pareggio ma la si vuole chiudere non per il peso dei debiti ma per volontà politica. Terra & Co. Sono stati mossi dalla “voglia di sbagliare” per arrivare ad altre soluzioni e situazioni molto gradite a chi, stando alla scadenza della propria esperienza ammnistrativa, si vede costretto a fare “il sacco di Aprilia” prima che il tempo scada. Ma ora circa 250 dipendenti vivono in uno stato di paura mista a rabbia mentre coloro che sono i responsabili dello sfacelo stanno provandole tutte per fare la figura dei salvatori della patria mentre, giustizia e logica vorrebbe, che fossero messi sul banco degli imputati. Nessuna soluzione ai danni della città, nessuna soluzione ai danni dei dipendenti ma siano i dirigenti e i politici che hanno amministrato città ed Azienda in questi anni a pagare. Basta soluzioni tampone sulla pelle dei cittadini”.