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Lo stabilimento “Granarolo” di Anzio a rischio chiusura. Il sindaco De Angelis chiede un incontro urgente.

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Lo stabilimento “Granarolo” di Anzio a rischio chiusura. Il sindaco, Candido De Angelis, invia una missiva ai vertici della società chiedendo un incontro urgente, assieme alle rappresentanze sindacali, che possa essere costruttivo a garanzia dei lavoratori, delle loro famiglie e della città. “Siamo pronti  a valutare eventuali provvedimenti – ha detto il primo cittadini – per mantenere operativo lo stabilimento Granarolo.

“La presente – scrive il sindaco di Anzio nella missiva inviata lo scorso 13 febbraio – per esprimere, a nome personale e dell’Amministrazione Comunale, il profondo rammarico per il paventato rischio di chiusura dello Stabilimento Granarolo di Anzio. In particolare, preoccupante sarebbe la ricaduta che tale scelta comporterebbe sul tessuto economico, sociale e culturale del territorio considerando che, dietro ogni lavoratore insistono famiglie con bambini, impegni da mantenere ed un costo della vita in continua crescita”.

“Lo stabilimento della Granarolo – prosegue il Sindaco De Angelis nella sua nota – ha rappresentato, per la Città di Anzio, non solo un punto di riferimento urbanistico delineando un polo industriale integrato con il quartiere residenziale, bensì un’azienda che, affiancata alla Colgate Palmolive, ha veicolato l’immagine di Anzio nell’economia italiana ed internazionale, motivo d’orgoglio per la comunità e per il sottoscritto che, in prima persona, ha vissuto le fasi di crescita dell’azienda. Nel corso degli anni la collaborazione, con i direttori che si sono susseguiti, è sempre stata positiva, sinergica e propositiva, al fine di sostenere il rilancio economico dell’area. Diversi sono stati gli interventi attivati dall’Amministrazione Comunale a favore dell’Azienda, nell’ottica di creare e mantenere i presupposti di convivenza con la Città e l’indotto industriale e, per questo, desidero manifestare la mia più ampia disponibilità nel concertare eventuali altri provvedimenti che si potrebbero rendere necessari affinché l’impianto possa restare operativo”.

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