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MARINO – Al via oggi un corso gratuito di Orticoltura Urbana.

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A Marino, prende il via oggi pomeriggio alle 18.00, presso la Sala Niola dell’associazione “Punto a Capo”, in via Antonio Fratti, vicino Piazza Matteotti, il primo Corso gratuito di “Orticoltura Urbana”, tenuto dall’agronomo Fabio Filogna. Il Corso si compone di due lezioni e di due laboratori all’aperto, per imparare cosa significa avere un Orto Urbano sia dal punto di vista del cittadino che dell’Amministrazione Comunale. Non a caso, il corso sarà introdotto dall’Assessore Ada Santamaita che illustrerà il Progetto Orti Urbani del Comune di Marino e sarà integrato nei laboratori dal Circolo di Legambiente Appia-Sud Il Riccio.

Nelle metropoli moderne esistono piccole ma numerose e importantissime realtà: gli orti urbani. Queste esperienze sono in grado di costituire una alternativa a forme di produzione e consumo obsolete, costituiscono inoltre polmoni verdi per le metropoli industrializzate, educano a pratiche ambientali sostenibili, rispondono all’esigenza di “fare comunità” e offrono un’alternativa alle categorie sociali più deboli.

L’orto può costituire un’alternativa su piccola scala alla grande agricoltura intensiva. Gli orti urbani costituiscono tasselli verdi per le città e contribuiscono al recupero di aree degradate, abbandonate o sottoutilizzate della metropoli, configurandosi quali innovativi elementi del paesaggio urbano contemporaneo.

Il Corso di Orticoltura Urbana vuole rivolgersi a queste categorie e comunità quale mezzo di aggregazione e di formazione per adeguare lo stile di vita sociale ad una maggior attenzione a tutti quei temi legati alla natura e al suo sfruttamento. Affronteremo questi temi a piccoli passi partendo appunto dal coinvolgimento della coscienza del singolo.

Francesca Marrucci, Presidente di Punto a Capo Onlus ha accolto con soddisfazione la proposta del Dr. Filogna: “Poter offrire un Corso di questo genere gratuitamente è stata una grande opportunità. È importante iniziare a sensibilizzare i cittadini su un tema come questo che comprende tante discipline, l’ambiente e la sua tutela, l’educazione alimentare, il riutilizzo di alcuni tipi di rifiuti, ma anche l’enogastronomia e il lavoro. C’è un universo da scoprire legato a questi progetti e piano piano cercheremo di illustrarne tutte le sfaccettature.”

L’Assessore Ada Santamaita ha subito accolto con entusiasmo la proposta di Punto a Capo Onlus: “Siamo molto interessati al progetto Orti Urbani, che vogliamo valorizzare e migliorare, visto che finora non è stato a sufficienza curato. Gli Orti Urbani rappresentano un’ottima soluzione per recuperare aree degradate o in stato di abbandono per ricavarne spazi in cui coltivare. L’Orto Urbano può essere anche fatto in casa, ovviamente, ma per quanto riguarda le competenze del Comune, si tratta di dare un’impronta importante alla città volta ad un innalzamento della qualità della vita, dell’educazione alimentare e della vivibilità. Su questa stiamo lavorando e presenteremo un progetto, quindi non potevamo che accogliere con entusiasmo l’idea di Punto a Capo Onlus di effettuare un Corso di Orticoltura Urbana gratuito per i cittadini, che risulta anche propedeutico al nostro progetto.”

Dichiara Nicola Passaretti, Presidente del circolo Legambiente “Appia sud il Riccio”: “Ridisegnare l’immagine delle città attraverso gli orti urbani è un fenomeno seguito con sempre maggiore interesse da cittadini e amministrazioni ed è una sfida che Legambiente cavalca da tempo. Gli orti urbani costituiscono una risposta concreta, la più immediata, a molte esigenze delle comunità urbane e dell’ambiente: permettono di investire positivamente il proprio tempo libero ed entrare in relazione con le persone che abitano il quartiere, favoriscono lo scambio di conoscenze, rispondono al desiderio di sapere cosa si mangia. Con gli orti impariamo la stagionalità dei prodotti, la diffusione di metodi di coltivazione sostenibili, l’importanza di combattere lo spreco di cibo e generare circuiti virtuosi di economia solidale. Pongono un freno al dilagare della cementificazione e dell’illegalità, mentre favoriscono il recupero della biodiversità. Permettono il riappropriarsi di luoghi altrimenti inutilizzati e abbandonati. Per questo anche sul nostro territorio, a Marino, ai Castelli, promuoviamo e affianchiamo iniziative che vanno in questa direzione come in questo caso”.

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