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Marito e moglie denunciati a Priverno dai Carabinieri: percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza.

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Percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza: una coppia di Priverno – marito e moglie rispettivamente di 51  e 43 anni – è stata denunciata a piede libero dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina. I controlli erano scattati a seguito dell’arresto del 51enne, colpito da un’ordinanza di custodia cautelare per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

“Indebita percezione del reddito di cittadinanza” è il reato di cui dovranno rispondere i due. L’operazione è stata condotta con la collaborazione del personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro dei Carabinieri, nell’ambito di un’attività di polizia giudiziaria finalizzata a contrastare efficacemente la fenomenologia.

“In particolare, i militari del Nucleo investigativo, – spiega l nota dei Carabinieri – dopo aver eseguito un’ordinanza di custodia cautelare per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti a carico dell’odierno indagato, hanno eseguito a suo carico e della consorte accurate verifiche volte ad accertare il possesso dei requisiti previsti dalla normativa vigente in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni, attraverso l’esame incrociato di dati documentali ed informazioni acquisite, individuando elementi che consentivano, allo stato, di ritenere che la coppia, fornendo dichiarazioni false, aveva nel tempo percepito il sussidio senza che ve ne fossero le condizioni.

Gli esiti dei controlli venivano comunicati all’Autorità  Giudiziaria e al’lNPS per l’interruzione dell’elargizione del beneficio ed il recupero delle somme indebitamente percepite.

Continueranno i monitoraggi dei Carabinieri finalizzati a contrastare efficacemente gli abusi, registrati nel corso del tempo, da parte di soggetti che non versano nella condizioni giustificatrici del percepimento del reddito di cittadinanza e che con la loro condotta non solo commettono reato, ma sviliscono la ratio dell’istituto giuridico”.

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