Marito e moglie muoiono a causa di un malore a distanza di pochi minuti: questo giovedì i loro funerali a Scauri. Ha commosso l’intero paese la storia di Maria Giovanna Lionello, 59enne insegnantedell’Istituto Alberghiero “Celletti” di Formia, e del marito Carmelo Martinoli di 65 anni, ex dipendente Acqualatina, deceduti ieri pomeriggio nella loro abitazione a distanza di pochi minuti uno dall’altro. Il 65enne sarebbe stato stroncato da un infarto, dopo aver visto morire davanti ai suoi occhi la moglie, anche lei vittima di un malore.
La coppia lascia due figli, Clementina e Giovanni; la ragazza proprio oggi – racconta il Quotidiano il Messaggero – si sarebbe dovuta laureare. Domani i funerali della coppia si terranno a Scauri, alle 10.00 del mattino, presso la Chiesa dell’Immacolata.
L’Istituto Alberghiero “Celletti” di Formia, dove Maria Giovanna Lionello lavorava, ha pubblicato un post su Facebook:
“GIORNATA UGGIOSA AL CELLETTI DI FORMIA LA SCOMPARSA DELLA COLLEGA MARIA GIOVANNA LIONELLO STRINGE GLI ANIMI DI TUTTO IL PERSONALE E DEGLI ALUNNI
Alle 8,10 come ogni giorno il suono della campanella ha dato il via alle lezioni, ma questa mattina – si legge nel post – incrociando i colleghi per i corridoi ed entrando nelle classi, non era come sempre, la giornata uggiosa esterna si rispecchiava in tutti i presenti. Gli sguardi erano bassi, le voci scommesse e i sorrisi in dispersione, ovunque il pensiero era diretto alla tragica perdita della collega Maria Giovanna Lionello che ha coinvolto l’istituto Alberghiero di Formia. La notizia è comparsa sul gruppo WhatsApp dei docenti ieri pomeriggio ed è stato accolto con dispiacere e incredulità.
La cara collega Maria Giovanna lioniello se n’e’ andata improvvisamente, inaspettatamente, e con lei se n’e’ andato il marito Carmelo Martinoli, il compagno di una vita.
La nostra comunità – scrive l’Istituto – la vuole ricordare nella sua umanità, come madre e moglie sempre attenta, come docente appassionata, come amica, come compagna di lavoro che non è mai stato solo una professione, ma una scelta di vita accanto agli studenti più fragili. Ci lascia attoniti con un vuoto che non potremo colmare, ci stringiamo ai figli, Clementina e Giovanni, nostro giovane collega, e alla sua famiglia. Le parole non bastano a descrivere il dolore…”.