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Mascherine e camici non certificati destinati alla Protezione Civile del Lazio: la Finanza esegue 3 arresti. Sequestri per quasi 22 milioni di euro.

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Mascherine e camici non certificati destinati alla Protezione Civile del Lazio. Scatta l’operazione “Giù la maschera” del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma. I militari del Gruppo Tutela Spesa Pubblica del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria – grazie ad una segnalazione dell’Agenzia Regionale della Protezione Civile del Lazio alla Procura di Roma – hanno ricostruito le vicende relative alla fornitura di 5 milioni di mascherine FFP2 e di 430mila camici alla Regione da parte di una società milanese, la “European Network TLC”. I fatti risalgono alla prima fase dell’emergenza Covid (tra marzo e aprile 2020). “Una fornitura – spiegano dalla Finanza – per un prezzo complessivo di circa 22 milioni di euro”. Oggi sono scattate misure cautelari a carico di tre persone: sono stati disposti i domiciliari per il 41enne Andelko Aleksic (risultato a capo dell’impresa lombarda), per Vittorio Farina di 66 anni (già attivo nel settore della carta stampata), e per il 51enne Domenico Romeo. Sono indagati, a vario titolo, per frode nelle pubbliche forniture e truffa aggravata. Aleksic e Farina devono rispondere anche di traffico di influenze illecite.

L’Autorità Giudiziaria ha, inoltre, disposto il sequestro preventivo del profitto dei reati contestati, per un importo di quasi 22 milioni di euro, a carico dei 3 arrestati e della società milanese EUROPEAN NETWORK TLC S.r.l., nei cui confronti è stata emessa la misura interdittiva del divieto di contrarre con la Pubblica Amministrazione.

“A seguito di una segnalazione dell’Agenzia Regionale della Protezione Civile del Lazio alla Procura della Repubblica di Roma, – spiega nel dettaglio la Finanza – i militari del Gruppo Tutela Spesa Pubblica del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno ricostruito le vicende relative alla fornitura di 5 milioni di mascherine FFP2 e 430.000 camici alla Regione Lazio da parte della EUROPEAN NETWORK TLC nella prima fase dell’emergenza sanitaria (tra marzo e aprile 2020), per un prezzo complessivo di circa 22 milioni di euro.

A fronte dei contratti sottoscritti, che prevedevano la consegna di dispositivi di protezione individuale marcati e certificati CE, rientranti nella categoria merceologica di prodotti ad uso medicale, l’impresa milanese facente capo ad ALEKSIC, che fino al mese di marzo 2020 era attiva soltanto nel settore dell’editoria ha, dapprima fornito documenti rilasciati da enti non rientranti tra gli organismi deputati per rilasciare la specifica attestazione e, successivamente, per superare le criticità emerse durante le procedure di sdoganamento della merce proveniente dalla Cina, ha prodotto falsi certificati di conformità forniti da ROMEO anche tramite una società inglese a lui riconducibile, ovvero non riferibili ai beni in realtà venduti.

L’attività odierna testimonia l’efficacia dell’azione svolta dalla Procura della Repubblica e dalla Guardia di Finanza di Roma a tutela dei cittadini – e, nel caso specifico, del sistema sanitario, cui era destinata gran parte della merce acquistata – dai danni arrecati dai soggetti che operano sul mercato in modo spregiudicato, con particolare riferimento alle forniture di beni connessi all’attuale emergenza epidemiologica”.

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