Minacce mafiose ai titolari dei chioschi sul Lido di Latina. Il gup del Tribunale di Roma, ieri, ha respinto le richieste di rito abbreviato, rinviando a giudizio tutti gli indagati, ben 11 persone; tra di loro, tre componenti della famiglia Zof di Latina, al centro dell’inchiesta. Il processo prenderà il via il 9 Aprile del 2025, davanti al Collegio Penale del Tribunale di Latina.
Grazie alle indagini della Squadra Mobile di Latina emersero gravi indizi in merito ad una serie di episodi di intimidazioni e di estorsione, commessi tra il 2016 ed il 2020. La gestione dei chioschi tra Capoportiere e Rio Martino, in quel periodo, si trasformò in una guerra tra bande e condizionò anche l’andamento dei bandi del Comune.
Nel procedimento sull’assegnazione dei chioschi di Latina, alcune settimane fa – per comprovare l’aggravante del metodo mafioso – i Pm della DDA avevano integrato anche gli atti dell’inchiesta “Assedio” condotta dalla Dia, che nel luglio scorso ha portato ad Aprilia all’arresto del sindaco Lanfranco Principi e di oltre una ventina di persone. Da alcune intercettazioni telefoniche venne fuori che uno dei gestori dei chioschi, che pare avesse ricevuto pressioni dalla famiglia Zof, si sarebbe rivolto all’organizzazione apriliana capeggiata da Patrizio Forniti, per ricevere “protezione”.