Nel corso dell’attività di prevenzione e controllo del territorio, alle ore 19 circa di ieri 14 maggio, due equipaggi della Squadra Volante intervenivano in via Nascosa, in quanto era pervenuta al 113 richiesta di aiuto di una donna minacciata di morte dal suo compagno, il quale stava danneggiando la sua autovettura.
Giunti sul posto, vi era la richiedente, una donna italiana del 77, la quale riferiva agli operatori che per ragioni di gelosia , il proprio compagno l’aveva minacciata di morte ed ingiuriata in presenza dei figli minori e , preso dall’ira , stava danneggiando la propria autovettura Lancia Y. Mentre gli operatori ascoltavano la donna , udivano forti rumori provenire dalla parte posteriore della casa ove era parcheggiata l’autovettura in questione, per cui si portavano immediatamente sul posto trovando l’uomo con una grossa pietra che rompeva il lunotto dell’autovettura e la danneggiava in varie parti. L’uomo, cittadino italiano del ‘74 fortemente agitato, non rispondeva alla intimazioni dei poliziotti di fermarsi e successivamente si rivolgeva a loro proferendo frasi testuali “NON VI AVVICINATE O VI AMMAZZO TUTTI” e provava a dileguarsi nei campi adiacenti. Gli operatori lo inseguivano e riuscivano a bloccarlo con non poca fatica a distanza di poche centinaia di metri. All’atto del fermo la persona estraeva dalla tasca dei pantaloni un coccio di laterizio e minacciava gli operanti con frasi “VI AMMAZZO TUTTI”. Pertanto i poliziotti si vedevano costretti ad usare lo spray “Capsicum” per riuscire ad immobilizzare lo stesso e a porlo in sicurezza. Durante tali operazioni lo stesso continuava a dimenarsi e a minacciare di morte sia gli operanti che la sua compagna. Nel tragitto per condurre l’uomo in Questura , lo stesso dava in escandescenze e colpiva con calci l’autovettura della Polizia di Stato danneggiando in più parti la portiera.
In sede di denuncia la donna ribadiva che le percosse e le violenze si protraevano già da tempo e che a causa dei continui soprusi posti in essere dall’uomo viveva in uno stato di soggezione e inferiorità psichica, manifestando timore e paura per la propria incolumità.
La persona fermata, accompagnata presso gli uffici della Questura, identificata per A.D. del ‘74, italiano, con precedenti penali, anche specifici, continuava con la sua condotta violenta ed oltraggiosa verso i poliziotti; pertanto, dopo aver contattato il P.M. di turno, dott. SGARRELLA, veniva tratta in arresto per il reato di MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA, MINACCIA, RESISTENZA E OLTRAGGIO A PUBBLICO UFFICIALE ed associato presso la locale casa circondariale a disposizione della competente Autorità giudiziaria.