L’Associazione Produttori Agricoli del Lazio, pur ringraziando la Regione Lazio per l’impegno preso di mettere a disposizione nel bilancio regionale quattro milioni di euro per il prossimo biennio, a sostegno delle aziende colpite dalla moria sul kiwi, raffredda gli entusiasmi e gli ottimismi.
Ci teniamo a ricordare – continuano dal direttivo dell’ASPAL – che la nostra regione è leader in Europa come produzione di kiwi con 12.000 ettari coltivati, tra varietà a polpa verde e gialla. Di questi ettari, ne abbiamo già persi tremila, con un danno di oltre cento milioni di euro.
Questo significa che i quattro milioni di euro sono una somma assolutamente esigua per far fronte all’enorme danno che hanno subito fino ad ora i tanti coltivatori di kiwi della nostra regione, con perdite di reddito e di posti di lavoro, aggravate anche dalla attuale situazione di pandemia.
A fronte di questa situazione, il consiglio direttivo Aspal raccomanda a chi di dovere degli organi regionali e ministeriali di trovare risorse economiche maggiori per soddisfare nel miglior modo possibile le esigenze degli agricoltori colpiti dalla moria sul kiwi; soprattutto chiede di garantire dei criteri e delle modalità di assegnazione dei fondi messi a disposizione dalle istituzioni, che non vadano sempre a privilegiare i colossi agricoli del territorio a discapito dei piccoli e medi coltivatori di kiwi, come già avvenuto in passato con la graduatoria dei danni subiti per la batteriosi sul kiwi nel 2010/2012.
Le istituzioni regionali e nazionali debbono ricordare che i piccoli e medi coltivatori, rappresentano oltre l’80% di tutta la filiera del kiwi e dell’indotto collegato, e quindi sarebbe ora che qualcuno cominci a rispettarli come meritano. L’Aspal Lazio da appuntamento a breve, a tutto l’osservatorio permanente di cui facciamo parte con orgoglio, insieme a tutte le altre realtà associative e comunali, per affrontare questa situazione in maniera molto più approfondita e cercare di trovare una soluzione equa e giusta per tutti, senza privilegi per nessuno, onde aiutare gli agricoltori che veramente ne hanno bisogno.