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Nel Lazio aumenta la raccolta di oli alimentari esausti: +162% a Latina

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RenOils, uno dei soggetti attivi in Italia per il recupero degli oli e grassi alimentari esausti, ha reso noto il report 2024 con i dati riferiti al 2023, da cui emerge non solo l’aumento complessivo nazionale dipunti ritiro e raccolta (58.5 milioni di kg in in 61.387 punti ritiro), ma anche il prezioso lavoro svolto nei territori.

Nel Lazio la raccolta complessiva è stata di 3.984.354 kg, +76% rispetto all’anno precedente,presso i 7.904 punti di prelievo. La regione ha registrato un significativo aumento nelle province di Frosinone (133,982 kg, +121% rispetto all’anno precedente), Latina (805,264 kg +162%) e Rieti (67,216 kg, +1722%, con il 200% in più di punti di raccolta).

Roma è arrivata a oltre 5.500 punti di ritiro con 2,865,163 kg raccolti (+59%), mentre la provincia Viterbo ha visto un incremento medio del 35% sia per i punti ritiro che per la raccolta complessiva.

RenOils fa affidamento su una capillare rete di partner operativi, costituita da 34 aziende coinvolte nella raccolta e da 18 impianti di rigenerazione.

Fra gli obiettivi del Consorzio, anche una maggiore sensibilizzazione delle famiglie: ad oggi, infatti, il quantitativo totale di rifiuto recuperato nelle case rappresenta il 32% del totale, il restante da attività commerciali, mense e altri settori della ristorazione.

“Per questo, abbiamo intensificato le relazioni con i Comuni al fine di facilitare e incrementare la raccolta differenziata” – spiega Ennio Fano, Presidente di RenOils – “la risposta della cittadinanza nei borghi e nei territori più piccoli è sempre molto positiva come dimostrano anche le province laziali; perciò, continueremo a mettere in campo ulteriori azioni di sensibilizzazione per massimizzare la raccolta differenziata”.

Con la regione Lazio abbiamo stipulato un Protocollo per incrementare la raccolta nei Comuni con meno di 5mila residenti. I singoli comuni decidono autonomamente di aderire e richiedere a RenOils l’attivazione del servizio di raccolta differenziata degli oli alimentari e siamo molto soddisfatti del consolidamento della rete.conclude Fano.

L’olio esausto in cucina? Se finisce nel lavandino inquina le acque

Ad oggi ancora molti italiani gettano l’olio esausto nel lavello di casa, ma è un’abitudine sbagliata.

L’olio utilizzato per cucinare e friggere, così come l’olio presente negli alimenti sottolio, non è biodegradabile e va smaltito correttamente. Quando viene buttato nel lavandino finisce negli scarichi fognari delle città alterando la corretta depurazione delle acque, l’efficienza dei depuratori con conseguente aumento dei costi di gestione e di manutenzione degli impianti.

Secondo uno studio condotto da CNR-UTILITALIA e commissionato da RenOils i quantitativi di rifiuti di oli e grassi di origine domestica che vengono dispersi nell’ambiente a seguito di cattiva gestione rappresentano 60.000/70.000 tonnellate all’anno.

Se, invece, gli oli esausti vengono versati sui suoli rendono la terra impermeabile all’assunzione di sostanze nutritive e quindi sterile. Gestire in maniera corretta gli oli e i grassi vegetali e animali esausti rappresenta un’opportunità per l’ambiente e un valore economico.

Benefici ambientali

Al netto dei trasporti, il risparmio di gas serra è pari a circa 2,4 tonnellate per ogni tonnellata di rifiuto raccolto e non disperso nell’ambiente.

RenOils, ha ridotto le emissioni in atmosfera di CO2 di circa 140.000 tonnellate.

Non dimentichiamo che il rifiuto rappresentato da oli e grassi vegetali e animali esausti viene trattato per la produzione di biodiesel, lubrificanti, materie prime per detersivi con una riduzione consistente nell’importazione di materie prime (rilevante in un periodo di crisi globale acuito dal conflitto russo-ucraino) e conseguenti benefici in termini ambientali e industriali.

Consorzio RenOils

Il Consorzio aggrega ad oggi più di 250 tra associazioni di categoria e imprese.La mission di RenOils è quella di aumentare e rendere più efficiente la raccolta degli oli e grassi vegetali ed animali alimentari esausti in Italia e garantirne la corretta gestione per salvaguardare l’ambiente.

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